[Approfondimento] Volo Spaziale e Atmosferico

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  1. Redshifted
     
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    Risen from my ashes

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    Astronavi - Volo Atmosferico

    La maggioranza delle astronavi*, private o pubbliche che siano, è dotata di sistemi per la navigazione nell'atmosfera gassosa dei pianeti. Il sistema di navigazione atmosferica è distinto da quello spaziale, poiché richiede l'impiego di conoscenze e parti del mezzo differenti. Esempio molto banale: nello spazio, generalmente, non precipiti al suolo se spegni i motori. Esistono una grande varietà di modelli di astronave, ognuna di esse con forme e design differenti: sebbene la forma tenda a non essere un particolare impiccio nella navigazione interplanetaria, diviene un fattore importante in quella atmosferica: modelli meno aerodinamici richiedono un maggiore sforzo da parte dei motori per rimanere in volo, e sono tristemente note le statistiche sugli incidenti durante i voli atmosferici, di una piccola percentuale maggiori per i modelli dalle forme più bizzarre (nei primi tempi, i modelli meno aerodinamici e dalle forme più squadrate erano noti come Sepolcri Volanti). Vale la pena menzionare che la potenza dei moderni motori, assieme ai sistemi di guida aggiornati, tendono a rendere questi incidenti comunque molto molto rari (le statistiche parlano chiaro: è più facile annegare per un naufragio su Adarna che morire in un incidente astronavale). Tuttavia, i veicolo sono stati modernizzati, ma il corpo umano no: evoluzioni troppo audaci possono causare spiacevoli casi di red-out e grey-out, è quindi bene fare attenzione.
    Generalmente, le attuali astronavi sono dotate di un sistema di motori atmosferici ibrido, composto da motori a getto a carburante liquido per le velocità subsoniche e dei motori scramjet a idrogeno o carburante solido per le velocità ipersoniche. Di solito, un velivolo comune ha una alta autonomia, essendo in grado di rimanere in volo per almeno un paio di decine di ore prima di dover effettuare un rifornimento.
    Per quanto riguarda il decollo (e l'atterraggio), esistono due scuole di pensiero: verticale e tradizionale. Il metodo tradizionale richiede l'utilizzo di una pista di atterraggio/decollo (o superfici piane paragonabili), per guadagnare/ridurre velocità orizzontale prima di prendere il volo o terminarlo. Richiede meno carburante, e può essere l'unico possibile in caso di danni o avarie gravi. La maggior parte delle astronavi sono comunque dotate di motori per il decollo verticale: questa tecnica richiede più carburante e controllo, ma può essere effettuata in assenza di piste di atterraggio. Vale la pena sottolineare come puntare i getti dei motori verso il basso, pratica fondamentale del volo verticale, possa danneggiare il terreno sottostante, fino a produrre incendi: questi disastri sono sempre considerati dolosi di fronte alla legge. Virtualmente ogni spazioporto tende comunque ad essere dotato sia di piste di atterraggio che di piattaforme di decollo verticale: una volta a terra, le navi si muovono su ruote o, nel raro caso ne siano sprovviste, sono trainate con mezzi appositi della struttura che le ospita.
    Tranne che nello spazio-di-nessuno, ove le leggi sono molto "volatili", il volo atmosferico è in generale concesso solo a quote molto alte se non nei pressi degli spazioporti, e gli atterraggi/decolli sono concessi solo nelle zone adibite in tali scopi. Controlla la descrizione del pianeta dove ti trovi se necessiti di altre info in merito a questo ultimo argomento.

    Astronavi - Volo Spaziale

    Così come quello atmosferico, il volo spaziale ha le sue caratteristiche peculiari. La fisica da tenere di conto è differente, così come sono diverse le tecnologie usate. I motori e i tipi di volo si dividono in due tipologie: sub-luce e multiluce/4-D. Il primo tipo si svolge nello spazio normale, a velocità di molto inferiori a quelle della luce: l'utilizzo di motori al plasma è fondamentale per spostarsi negli strati più alti dell'atmosfera e sfuggire all'orbita di un pianeta, ma non permette di viaggiare tra diversi sistemi stellari (e rende comunque molto lenti i viaggi all'interno dello stesso sistema). Viene usato infatti solitamente giusto quanto basta per allontanarsi a sufficienza dal campo gravitazionale di un dato corpo celeste per poter attivare i motori 4-D. Questi, infatti, tendono a funzionare in maniera imprevedibile nei pressi di corpi celesti dalle dimensioni estese, come stelle o pianeti: i mezzi tendono a "scivolare" casualmente su una sorta di superficie sferica immaginaria che si trova ad alcuni milioni di chilometri dall'astro in oggetto, rendendo impossibile o estremamente difficile raggiungerlo con questo tipo di propulsione. Una volta attivato un motore 4-D, un veicolo è praticamente isolato dal resto dell'Universo, ed è quasi impossibile (non esistono casi noti) collidere con altri mezzi che si spostano nello stesso spazio. Tuttavia questo tipo di propulsione consuma una discreta quantità di energia e surriscalda il veicolo, rendendo quindi impossibile mantenerla per troppo tempo. Data l'incomprensibilità dello spazio 4-D è inoltre vincolata a svolgersi su rotte prestabilite, più o meno prevedibili: una fuga del genere, se si ha a che fare con un nemico molto determinato, solitamente tenderà a posticipare lo scontro, piuttosto che impedirlo...
    Il volo 4-D non presenta particolari insidie per il metabolismo umano: generalmente a bordo regna una calma quasi innaturale, anche se per alcuni la transizione tra moto in 4D e moto nello spazio normale causa alcuni sintomi spiacevoli ma non pericolosi (i più diffusi sono emicrania e una specie di fitta di dolore alla bocca dello stomaco). Guardare all'esterno durante questi viaggi non risulta particolarmente piacevole: ciò che si vede varia tra frame casuali dell'Universo circostante (quasi sempre completamente bui, date le dimensioni di cui stiamo parlando) a una specie di segnale di disturbo grigiochiaro, simile a quanto si percepisce alle volte quando si chiudono gli occhi.

    *: sebbene la maggior parti delle navi sia in grado di muoversi sia nello spazio che nell'atmosfera, esistono modelli specializzati in grado di compiere viaggi esclusivamente spaziali oppure usati solo per il trasporto tra orbita e superficie

    Edited by Redshifted - 21/1/2021, 18:06
     
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