Redenzione Immorale

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    Uno di quei giorni probabilmente quel mezzo malridotto avrebbe abbandonato Eldon. Ma c'èra da sperare che non fosse quello il giorno. Almeno questo era ciò che fece pensare ai presenti l'aspetto e i mugolii del veicolo che sembrava sul punto di cadere a pezzi. Tuttavia non avendo di meglio ne altra scelta i quattro pirati spaziali erano saliti a bordo ritrovandosi a fare un viaggio che non era dei migliori. Oltre ad avere ben poco confort, seppur protetti dai raggi di Uruk, ben presto la sabbia iniziò a colpirli in volto costringendoli a tenere ben chiusa la bocca e avere difficolta a tenere gli occhi aperti o la testa dritta per tutto il tempo. Inoltre l'essere aperto e mancante di protezioni fa entrare anche al flusso d'aria secca rischia di disidratarli e gli impedisce di sentire i suoni tanto che si sarebbe dovuto urlare per riuscire a farsi sentire. E, per tale motivo, i pirati videro di star zitti anche per evitare di ingerire sabbia. I vari fastidi vengono resi ancor più fastidiosi dalla monotona vista del deserto. "Sabbia, sabbia e ancora sabbia. C'è solo sa... biasdasfsf!" Disse annoiato Rigel per poi ritrovarsi improvvisamente della sabbia in bocca. "Che schifo..." Se ne uscì sconsolato dopo aver cercato di sputarla su una mano e nel mentre non prendersene altra. A vedere la scena Nemo ridacchiò divertito ma Rigel potè notare solo il sorrisetto divertito sul suo volto poichè il rumore del vento caldo era fin troppo alto. "Non c'è niente di divertente!" Urlò quindi tenendo stavolta una mano davanti alla bocca. A un certo punto all'orizzonte potettero vedere quelle che sembravano due colline di roccia. Eldon cercò di riprenere la parola ma la sabbia che finì per mangiarsi non glielo permise finchè non riescì a sputarla via. A quel punto i quattro non possono far altro che ascoltarlo con attenzione. A quanto pareva erano arrivati alla loro meta e, aprendo lo sportello indicatogli dal Nuer trovarono sei mantelli da deserto. La ciurma ne prese uno ciascuno. "Direi di rimanere qualche ora in osservazione per poter capire meglio come agire." Rispose Nemo quando Eldon chiese l da farsi dando diverse opzioni tra cui quella detta dallo stesso pirata.
     
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    "Bene. Avviciniamoci un po' e aspettiamo." risponde Eldon, continuando a muoversi verso le due colline. Finalmente, dopo circa venti minuti, il veicolo si arresta poco prima della cima della collina. La sabbia sollevata dal mezzo si rideposita silenziosamente sul terreno, e il Nuer fa cenno agli altri di scendere assieme a lui.
    "Ci siamo quasi, seguitemi!"
    Una volta giù dal veicolo, la strada fino alla cima della collina non é lunga. Eldon avanza quasi carponi, facendo attenzione a non scottarsi con la sabbia ma minimizzando la propria silhouette così da risultare meno visibile possibile da eventuali osservatori indiscreti.
    Eccola, la base di cui vi ho parlato! Guardate!"
    Oltre le colline, nella distesa sabbiosa senza fine di Nue, si trova un fortino di modeste dimensioni. Le sue mura sono realizzate in qualche materiale prefabbricato, di facile assemblaggio, probabilmente una qualche sostanza plastica dipinta di bianco chiarissimo. All'interno delle mura si vedono nitidamente due capannoni metallici (in verde sulla mappa), un edificio prefabbricato a due piani (probabilmente delle baracche per il personale, in rosso sulla mappa) e una distesa di cemento economico per l'atterraggio e il decollo di veicoli (in blu sulla mappa). L'intera struttura non dista più di un chilometro dalla posizione del gruppo di Nemo, ed é facile da raggiungere a piedi.
    Le mura del fortino non sono molto alte, non più di tre metri, e si interrompono sul lato più vicino al nascondiglio per ospitare un cancello scorrevole in alluminio. Ai quattro angoli delle mura si intravedono a malapena delle figure umane, probabilmente delle sentinelle di qualche tipo. Nelle ore seguenti il gruppo non vedrà alcun cambio della guardia fino al calare di Uruk: in quel momento le quattro sentinelle saranno sostituire da altre due, che si muovono a intervalli irregolari tra gli angoli opposti tra di loro.
    Il resto dell'attività nella struttura sembra molto scarsa: nelle ore di appostamento vedono giusto un paio di persone dirigersi dai capannoni alle baracche, e poco altro. L'unico altro fatto degno di nota avviene mezz'ora prima del tramonto: fa il suo arrivo un veicolo atmosferico di dimensioni ridotte (probabilmente non ospita più di due persone di equipaggio) dalla posizione opposta a quella di arrivo del gruppo, atterra sulla piattaforma in cemento, sembra caricare qualcosa e nel giro di mezz'ora parte di nuovo nella direzione da cui é venuto.

    Una volta calato Uruk, la temperatura si fa più sopportabile: fa addirittura freddo. Per fortuna ci sono i mantelli forniti da Eldon. Si solleva un leggero vento fresco, che sembra sussurrare parole incomprensibili agli esseri umani appostati nel pieno del deserto. La notte su Nue é misteriosa, dopotutto.

     
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    Nemo annuì alle parole di Eldon mentre il veicolo si avvicinava sempre più alle due colline. Dopo una ventina di minuti arrivarono a destinazione e il mezzo si arrestò proprio poco prima della cima di una di queste. Al che i pirati scesero seguendo in silenzio il nuer fino alla cima, anche loro quasi a carponi per cercare di nascondersi alla vista di possibili occhi indiscreti. Ed ecco che non molto dopo, oltre le colliene, potettero scorgere un fortino di modeste dimensioni. Nemo analizzò per bene tutto ciò che componeva il fortino: le mura non troppo alte che si interrompono perb lasciar spazio a un cancello scorrevole in alluminio, i due capannoni metallici, l'edificio prefabbricato a due piani e una distesa di cemento economico per l'atterraggio e il decollo di veicoli. Il tutto non dista da loro più di un chilometro facilmente fattibile a piedi. Quanto a quelle che sembrano sentinelle appena visibili rimasero ai loro posti fino al calare di Uruk per dare il cambio ad altre due guardie che si muovono a intervalli irregolari tra gli angoli opposti tra di loro. Nella giornata l'attività era stata scarsa con giusto qualche spostamento dai capannoni alle baracche e l'arrivo di un veicolo atmosferico di dimensioni ridotte che era venuto a prendere qualcosa per poi andarsene così come era venuto. Quando la temperatura si era fatta più fredda e i quattro videro di coprirsi con i mantelli offertigli da Eldon. "Direi di dividerci. Io, Antares e Eldon andremo ai capannoni mentre Lyra e Rigel andranno a controllare l'edificio prefabbricato." Annunciò il capitano a bassa voce rivolto a tutti gli altri presenti. "Che ne pensate?" Chiese allora il loro parere poichè si sa tra i pirati vigeva prendere decisioni per votazione.
     
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    Eldon si prende il suo tempo per riflettere, almeno trenta secondi. I suoi occhi corrono dall'obiettivo sotto di loro ai nuovi compagni, poi di nuovo all'obiettivo e ancora ai compagni, come a cercare di traslarli con l'immaginazione là sotto e di simulare in qualche modo i loro ruoli nell'azione imminente.
    "Sta bene!" conclude, battendo il pugno destro sul palmo della mano sinistra, forse in tono un po' troppo alto. La sua voce si perde nel rumore lieve del vento sulla sabbia: non sembra sia stato così rumoroso da farsi sentire dalle sentinelle in basso.
    "Quindi noi dobbiamo esaminare i capannoni. Spero ci sia qualcosa di valore." commenta, stavolta in tono più basso. Detto questo, la sua mano si affretta sulla fondina, da cui estrae una Pistola a Raggi Mk I.
    "Voi due mi sembrate dei tipi più avvezzi al combattimento ravvicinato." dice ai due Hyadesiani "Io me la cavo più con questa. E' un modello semplice, ma sono riuscito a mettere le mani su un paio di batterie modificate. L'output é tutta un'altra cosa!"
    Fa per alzarsi, diretto verso l'obiettivo, ma si ferma di scatto.
    "Allora, per voi va bene? Una volta che abbiamo finito di esaminare i rispettivi obiettivi dove ci incontriamo? Se le sentinelle danno l'allarme combattiamo o scappiamo qua?"

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    Scheda di Eldon ---> [link]
     
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    "Si." Disse Lyra calma ma senza esitazione mentre Antares si limitò a fare un cenno affermativo con la testa e Rigel gli fece un pollice in su per far sapere la sua approvazione. Al contrario loro Eldon fu ben più rumoroso, seppur fortunatamente nessun orecchio indiscreto lo sentì, ma anch'egli d'accordo col piano architettato dal capitano. "Bene." Commentò Nemo portando lo sguardo su ognuno dei suoi compagni, Eldon compreso. "Puoi ben dirlo, amico. Spero anchio di mettere le mani su qualcosa di valore." Si intromise Rigel dando una manata cameratesca alle spalle di Eldon. "Non ti sbagli." Disse tirando fuori sciabola e pistola per mostrarle al Nuer. "Allora vedi di supportaci dalle retrovie." Gli indicò poi quando quello gli fece sapere di cavarsela meglio con la pistola per l'esatezza una Pistola a Raggi Mk I. "E niente scherzi, eh. Non c'è posto per i codardi qui." Lo minacciò severamente Antares mettendolo in guardia dal fare il codardo. Sentendolo Nemo guardò un attimo l'altro Hyadesiano per poi portare l'attenzione verso Eldon stringendosi nelle spalle. "Se vuoi dimostrare di non essere Eldon Il Pavido credo sia il minimo. Abbi fiducia in noi, non permetteremo che ti uccidano." Commentò Nemo con fare decisamente più amichevole ma sempre con quel suo tono nobiliare. "Tsk, sei troppo buono." Borbottò Antares scrutandolo di sottecchi. "Disse quello che aveva salvato una marmaglia di bambini." Lo punzecchiò socchiudendo gli occhi dalle iridi chiare. "E' diverso." Si difese subito l'altro cercando di nascondere la sua vergogna dietro un atteggiamento scontroso. Eldon quindi fece per alzarsi ma si fermò improvvisamente di scatto chiedendo il da farsi dopo aver finito di esaminare i rispettivi obbiettivi e in caso fossero stati scoperti. "Ci reincontreremo qui. La fuga ha la precedenza se però non è possibile attaccate possibilmente senza colpire punti vitali. Ma se la vostra vita fosse in pericolo fate ciò che ritenete più opportuno per sopravvivere." Diede come indicazione a tutti i presenti con il tono serio e autoritario che ci sarebbe aspettato da un capitano. "Se non ci sono altre domande, andiamo." Concluse.
     
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    "Eldon il Pavido?" l'espressione di Eldon di incrina per un istante.
    "Eldon il Pavido morirà oggi." decreta con un cipiglio deciso "E sarà ucciso dal nuovo Eldon, quello coraggioso."
    Con queste parole si incammina a passo svelto giù per la duna di sabbia. La marcia decisa si interrompe dopo una decina di metri, e in pochi secondi il Nuer é di nuovo ricongiunto al gruppetto di Nemo.
    "Mi stavo dimenticando... ehm... da dove volete provare a entrare?"
     
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20 replies since 2/4/2021, 16:47   431 views
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