[Approfondimento] Misteri e Anomalie

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    Risen from my ashes

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    04 - La rinuncia di Pasithea

    Pasithea è un pianeta abitabile orbitante attorno alla stella di Luyten, una nana rossa di classe M3.5 V. Ha caratteristiche paragonabili a quelle della Terra: massa simile (0.85 volte quella terrestre), varietà di metalli e materiali paragonabile e orbita nella fascia abitabile della sua stella, presentando temperature di poco al di sopra di quelle medie terrestri e una alternanza stagionale che si divide in due macrostagioni non molto dissimili. Possiede due piccoli satelliti naturali, Hor e Agus, il primo chiaro e l'altro scuro, privi di risorse naturali rilevanti.
    La rotta per il pianeta è stata scoperta relativamente tardi rispetto alle maggiori ondate migratorie umane, nel 3313 d.C./1351 N.D, e il pianeta identificato come abitabile quasi immediatamente. A differenza delle colonizzazioni di massa del passato, nel caso di Pasithea erano già in atto le stringenti regolamentazioni del 3180 che limitava in maniera pesante le operazioni di terraforming disponibili e la gestione della faccenda.
    Fu svolta una gara di appalti, e la gestione del pianeta andò alla corporazione Earthlike: l'enorme investimento richiesto per introdurre specie terrestri e realizzare le infrastrutture necessarie senza intaccare eccessivamente la biodiversità locale era giustificato dai futuri piani di trasformare quel mondo in una colonia di lusso.
    Il processo di base, in cui venivano realizzate zone atte alla vita di tipo terrestre e costruite le infrastrutture primarie, durò ventidue anni: finalmente Pasithea fu certificato idoneo ad accogliere abitanti umani in maniera permanente.
    La prima spedizione di coloni ammontava a circa novemila persone che, sommate al migliaio che già si trovava sul luogo per il completamento delle opere di abitabilità, portava la popolazione di Pasitheani a circa diecimila unità. Non si trattava ancora dei clienti facoltosi cui la Earthlike puntava, ma solo dell'immenso esercito di ingegneri, operai, personale civile e relative famiglie che avrebbero dovuto occuparsi della realizzazione (e, in futuro, della manutenzione) di tutte le costruzioni necessarie ai futuri ospiti di riguardo: abitazioni, strade, ospedali, ponti eccetera.
    L'inizio della fase due andò liscio come l'olio: certo, per i coloni all'inizio era difficile abituarsi al piccolo globo vermiglio che splendeva in cielo, molto diverso dal Sole o dalle stelle dei pianeti da cui provenivano, ma le altre condizioni erano talmente simili a quelle terrestri, a patto di non allontanarsi troppo dalle città, da notare solo con difficoltà le differenze. I successivi sviluppi colsero quindi tutti impreparati.
    Il giorno 26 marzo 3325, alla vigilia dell'inaugurazione ufficiale di Kelfor, la prima città del pianeta ad essere completata, i contatti con Pasithea si interruppero improvvisamente. Si pensò inizialmente ad un semplice guasto, ma le pressioni degli azionisti della Earthlike fecero sì che nel giro di dodici ore fosse inviata una nave a controllore lo stato della colonia. Passati i necessari giorni di viaggio senza che il contatto fosse ristabilito, la nave arrivò finalmente sul posto e fu subito chiaro che qualcosa non andava: i dispositivi captavano solo rumore di fondo, e nessuna trasmissione locale provenire da Pasithea. Atterrata in uno spazioporto deserto e senza supporto da terra, con un pesante senso di irrealtà, l'equipaggio si trovò a fronteggiare un mondo completamente vuoto. Quanto costruito era ancora presente, certo, (Kelfor era completata come da piano) ma gli abitanti si erano come volatilizzati. Non c'erano segni di lotta o violenza: le abitazioni erano in normale ordine e non pareva mancare nulla. Furono scattate molte foto, alcune delle quali divenute famose: ad esempio quella di un messaggio d'amore scritto a metà sulo schermo di un computer, o quella di una tavola imbandita per quattro, il cibo mangiato per metà e le sedie leggermente discoste come se tutti i commensali si fossero alzati all'unisono per andare da qualche parte, oppure quella di un disegno abbozzato (probabilmente appartenente a un bambino) di alcune figure umane recante la scritta "sono nella pioggia". Qualunque cosa fosse successa, i segni suggerivano non si fosse trattato di un episodio violento, e che nessuno degli abitanti avesse fatto i bagagli per fuggire o qualcosa del genere. Non mancava neppure nessuna nave spaziale all'appello. Le registrazioni di sicurezza si interrompono tutte alla stessa ora, e non riportano contenuti bizzarri, ma solo scene di normale vita quotidiana.
    Non fu possibile nascondere l'episodio all'opinione pubblica: la Earthlike prese un duro colpo ma rimase in piedi, pur dovendo ridimensionare il progetto. L'anno successivo tentò una più modesta spedizione di mille coloni per rimettere in moto i lavori. Non accaddero altri casi simili, ma la percentuale di abbandoni e rinunce era molto alta. Nell'arco di tre mesi, ognuno dei mille aveva preferito tornare al proprio pianeta. Alcuni sostenevano di percepire una sorta di senso di oppressione nell'aria, e di sentirsi come osservati, in particolare quando la stella di Luyten tramontava dietro l'orizzonte o veniva oscurata dalle nuvole, altri erano semplicemente stufi del clima tetro che creavano i primi.
    Non furono fatti tentativi di inviare altre spedizioni e, nel successivo anno fiscale, la Earthlike aveva chiuso i battenti.
    Ad oggi il pianeta non pare essere più stato visitato: chi ne conosce la storia lo evita grazie ad essa ma, anche senza conoscerla, si tratta di un pianeta privo di persone, infrastruttura e servizi. Atterrare sulla sua superficie e subire un guasto significa rimanere intrappolati per sempre da soli tra le rovine del progetto Earthlike, o magari sparire nel nulla come i coloni di molto tempo fa.
     
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7 replies since 9/3/2021, 20:30   446 views
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