[Approfondimento] Misteri e Anomalie

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  1. Redshifted
     
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    Risen from my ashes

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    06 - Roccaforti Spaziali

    Sono così definite, con una scelta di nome non propriamente creativa, alcune macrostrutture realizzate dall'Umanità in un periodo che va dal 2550 d.C/589 N.D. al 2750 d.C./789 D.C.
    Ideate in un clima di apocalisse imminente (la Quarta Guerra Mondiale sarebbe in effetti scoppiata pochi anni dopo, nel 2550 d.C/599 N.D.), si tratta di enormi stazioni spaziali praticamente autosufficienti, come non se ne costruiscono più da secoli. Il loro design varia sensibilmente da un esemplare all'altro, poiché non sono quasi mai state prodotte in serie: ognuna modello derivava dai desideri secessionisti, isolazionisti o paranoici di una qualche comunità di persone, generalmente in possesso di notevoli quantità di denaro, e realizzata "su misura" per la comunità che avrebbe dovuto ospitare. In linea di massima, ogni roccaforte dispone di un sistema di riciclo atmosferico e organico, dei reattori nucleari a lunga durata, pannelli solari e un primitivo sistema di propulsione spaziale (o, molto raramente, di modelli arcaici di motori 4D, nei modelli costruiti in tempi più recenti), e misurava alcune centinaia di metri di larghezza e lunghezza. In pratica, ognuna di esse è stata progettata e realizzata in modo tale da poter sostentare una popolazione di alcune centinaia di persone e dei relativi discendenti per secoli, in attesa dello svolgimento di guerre e disastri assortiti, senza dover ricorrere ad alcun rifornimento o contatto con altri mondi. Ogni atomo di aria, ogni molecola organica, viene costantemente riciclato e riutilizzato al loro interno da macchinari imponenti e robusti, progettati per durare, gli abitanti costretti a seguire regole di vita e comportamento abbastanza ferree, per assicurare la possibilità di sopravvivere a loro stessi e ai discendenti. Di fatto, una roccaforte assomiglia ad una delle cosiddette "biosfere in bottiglia".
    Teoricamente è ancora possibile costruire strutture del genere, probabilmente con risultati persino migliori di quelli del passato: si tratterebbe però di opere estremamente costose, e in cui praticamente nessuno vorrebbe davvero vivere. Persino le più remote stazioni degli Spaziali importano regolarmente cibo, acqua, ossigeno e carburante dagli altri pianeti, così da non obbligare gli abitanti a vivere con la costante spada di Damocle dell'evitare gli sprechi e tutto il superfluo.
    Il numero di queste roccaforti è ignoto: generalmente sono state fabbricate in segreto, oppure alla luce di grossi conflitti che hanno causato la perdita di numerosi archivi di informazioni, pertanto non è mai stato tenuto un "registro" ufficiale del loro numero. Gli esperti stimano ne siano esistite alcune migliaia, ma è veramente difficile poter fare ipotesi certe. E di certo non aiuta il fatto che la quasi totalità delle roccaforti ha tentato in ogni modo di rimanere nascosta agli occhi del resto dei propri simili: leviatani metallici alla deriva nel buio dello spazio interstellare, la stragrande maggiorante di essi si trova nell'incommensurabile e straziante spazio vuoto che separa il sistema solare dalle altre stelle, e di certo non emette segnali radio.
    Il comportamento della Repubblica Solare verso queste costruzioni è stato variabile nel corso degli anni: dopo una certa curiosità per i primi esemplari rinvenuti, l'approccio è stato decisamente ostile: le navi della Marina Solare ingaggiavano le roccaforti il prima possibile dopo un avvistamento, e si procedeva alla loro totale eradicazione, cosa non facile grazie alla loro notevole resistenza (erano progettate per durare, dopotutto) e al fatto che in molti casi fossero anch'esse dotate di armamenti. E' stato solo a partire dal 3400 d.C./1439 N.D. che il comportamento dei solari è cambiato radicalmente, forse perché in tempi ben più pacifici. Da allora le Roccaforti vengono trattate come beni archeologici, e molti esprimono un sincero rammarico per le centinaia che sono andate distrutte nei tempi precedenti. Si sono quindi susseguite numerose spedizioni di ricerca al loro interno, mostrando finalmente il perché della previa ostilità.
    Una volta superati i sistemi di difesa esterni di una roccaforte (impresa non semplice, pur con sistemi di difesa moderni), ricercatori ed esploratori devono prepararsi a tutta una serie di insidie non da trascurare, primi tra tutti i rischi ambientali: fughe di materiale radioattivo, vecchi agenti patogeni, sezioni prive di atmosfera, gravità o calore, e molte altre. In più, nonostante gli abitanti della maggioranza delle fortezze tendano ad essere già deceduti, non sono troppo rari i casi in cui si deve fare i conti con la presenza dei residenti, in genere non troppo amichevoli. In questi casi le leggi parlano chiaro, e non è possibile torcer loro un capello finché non abbiano dimostrato aperta ostilità. Per tutti questi motivi, le roccaforti note sono costantemente monitorate dalla Marina Solare a distanza di sicurezza, ed è possibile accedervi solo previe autorizzazioni speciali. I Contractors sono utilizzati in maniera massiccia per la loro esplorazione, principalmente in quanto sacrificabili. Eppure, nella quasi totalità delle spedizioni da alcuni anni a questa parte, è stata sempre segnalata la presenza di uno o più membri di personale militare nelle spedizioni: le motivazioni ufficiali non sono mai state comunicate a nessuno, ma secondo alcuni voci di corridoio certe roccaforti ospiterebbero IA illegali e altre minacce ancora più sinistre...
     
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7 replies since 9/3/2021, 20:30   446 views
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