Caccia Sotterranea

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    +++ Briefing Missione +++


    Da: Amministrazione ScandiumProm IV

    23 ore fa abbiamo ricevuto una richiesta di riscatto circa il sequestro di alcune celle di energia che alimentano le serre idroponiche della città, strettamente necessarie alla produzione di cibo per la cittadinanza. La cifra richiesta é di 40000 Sol, mentre il valore degli oggetti é stimato attorno ai 45000 Sol. L'assenza di tali perdite si tradurrebbe nella necessità di importazione alimentare da fonti extra-mondo, con una perdita finanziaria ancora maggiore. Tutte le soluzioni proposte sono al di fuori del nostro budget, pertanto ci siamo rivolti alla vostra organizzazione.
    Non abbiamo alcun dato sull'identità dei criminali protagonisti di questa faccenda: quanto ripreso dalle camere di sorveglianza é un gruppetto di sei persone a volto coperto, comandato da un individuo di chiara etnia Utrachlen, un maschio di età stimata attorno ai trentacinque. Non possiamo escludere che possano contare su ulteriori complici che non hanno preso direttamente parte al furto delle celle energetiche. Il commando ha fatto irruzione nella sezione idroponica con la forza, raggiungendo in breve l'obiettivo e lasciando un foglio di carta con stampate le richieste. Si presume conoscessero in qualche modo dove e come colpire, e abbiamo avviato un'indagine interna.
    Stando ai dati raccolti da svariati sistemi di sorveglianza privata il gruppo di malviventi si é diretto nelle parti più profonde della città, abbandonate da tempo. Secondo le nostre stime, il gruppo di criminali ignorerebbe il possesso da parte nostra di questa informazione, e riteniamo buone le possibilità di una vostra infiltrazione in territorio ostile.
    L'obiettivo della missione é il recupero delle celle energetiche: le sorti dei criminali sono irrilevanti, ma é concesso l'utilizzo della forza letale in quanto giudicati armati e moderatamente pericolosi, a patto che ciò non possa danneggiare la refurtiva.
    Oltre alla ricompensa pattuita di 3000 Sol, l'Amministrazione fornisce le seguenti attrezzature per favorire il completamento della missione: tali oggetti dovranno essere restituiti integri al termine dell'incarico, e ogni mancanza verrà detratta automaticamente dalla ricompensa.

    Visore NV (x1) [Valore: 250 Sol]
    Torcia (x3) [Valore: 10 Sol l'una]
    Glowstick (x15) [Valore: 0, non é richiesta la riconsegna al termine dell'incarico]


    Aria ferma, rumore di macchinari, luce gialla artificiale.
    L'ascensore di servizio numero #03 sta scendendo sempre di più, abbandonando la periferia di ScandiumProm IV. Un vecchio display impolverato su una parete della cabina mostra un conto alla rovescia. 200 secondi all'arrivo: tra poco più di tre minuti i motori si fermeranno, e le porte automatiche si apriranno sulla parte più vecchia e ormai abbandonata dell'insediamento. Ci sono altri tre ascensori come quello, che raggiungono altrettante zone abbandonate da tempo: vengono usati molto di rado dal personale che si occupa della manutenzione della ridotta parte di cablaggio e tubazioni che ancora passa da lì, oppure dai fuggiaschi più disperati in cerca di un luogo sicuro.
    Solo dei disperati (o dei pazzi) potrebbero appunto scegliere quella destinazione: un'accozzaglia di gallerie e cunicoli di varie dimensioni ma invariabilmente bui, edifici fatiscenti e pericolosi, e le leggende di creature che infesterebbero il settore in attesa di qualche preda sprovveduta.
    Senza contare i disperati che potrebbero essere arrivati là per primi.
    No, non é decisamente un bel posto: chi deve recarvisi per lavoro scende sempre armato, sta là sotto il minor tempo possibile e fugge di sopra a tutta velocità.
    Ancora 100 secondi all'arrivo. Solo tre persone riempiono il quadrato otto per otto dell'ascensore, tutte e tre appartenenti all'organizzazione dei Contractors: Nia Weeks, Lapis Moon e Hye Moon sono i loro tre nominativi. Appartengono alla prima categoria, quelli che scendono per lavoro. Le loro prede, probabilmente, appartengono invece a quella dei pazzi e dei disperati. Sempre che non sappiano qualcosa che gli altri non sanno, chiaramente.
    Per loro fortuna, per attivare l'ascensore non servono pass, chiavi o altro: possono lasciare la zona in ogni momento e tornarsene al sicuro. Dopotutto adesso l'accesso agli ascensori é sorvegliato da alcuni agenti della polizia locale: poco armata ed equipaggiata, ma meglio che niente. Se così non fosse, a pensarci bene, non avrebbero avuto bisogno di spendere Sol per dei Contractors.
    Ecco che, finalmente, l'ascensore arriva a destinazione.
    Le porte si aprono di scatto, illuminando una pavimentazione di pietra consunta e polverosa. Oltre il cerchio di luce dell'ascensore, il buio. Il più banale rumore echeggia nell'aria ferma, segno che l'ambiente circostante é abbastanza spazioso. Non si sentono altri rumori.

    Ai Contractor é stata fornita una mappa della zona circostante.
    Le icone in viola indicano i passaggi verso altre zone abbandonate che al momento sono chiusi o inagibili. E' sconsigliato varcarli.
    I numeri in rosso sono i vari ascensori per salire a ScandiumProm IV: il gruppo si trova al numero #03.
    I numeri in verde, invece, indicano vari vecchi edifici/impianti/luoghi importanti, ossia:

    #01: è una vecchia unità abitativa, che ospitava un migliaio di coloni e minatori. Gli edifici sono pericolanti e si consiglia di rimanere sulla strada principale
    #02: ospitava un vecchio ospedale accorpato ad una ridotta polizia/milizia locale. E' stato vandalizzato molteplici volte in passato e si é tentato più volte di abbatterlo, a causa delle storie degli abusi delle milizie sui lavoratori. Si raccomanda di starne lontani.
    #03: impianto di raffinazione dei materiali. Qui la thortveitite raccolta nella miniera veniva analizzata e selezionata, e si effettuavano alcuni dei primi passaggi per l'estrazione dello Scandio. La struttura sembra solida, ma potrebbe contenere materiali molto pericolosi. Consigliata circospezione.
    #04: qui veniva prodotto il cibo per il personale, tramite primitive culture idroponiche. La struttura é stata quasi totalmente smantellata, ne rimangono qua e là alcuni muri che hanno retto ostinatamente alla prova del tempo.
    #05: ex deposito di macchinari e materie prime. E' stato pian piano smantellato dalle istituzioni e da predoni vari, e vi é rimasto solo quello che era reputato inutile o i macchinari troppo grandi per essere rubati.



    Note

    - Turnazione libera se non siete in combattimento
    - Potete spartirvi gli oggetti prestati dall'Amministrazione come volete. Consultatevi come preferite, male che vada vince chi posta per primo :*o*:
     
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    +++ Lapis & Hye Moon

    L'ascensore scendeva lentamente, sprofondando nelle profondità della città sotterranea di ScandiumProm IV. Regis Von Chaos, conosciuto tra i Contractors con l'identità fittizia di Lapis Moon, non poté fare a meno di sentire una leggera inquietudine all'aspettativa di dover operare sotto la superficie. L'incarico che lui e sua sorella Hye avevano accettato di portare a termine era interessante e stuzzicava il suo interesse di investigatore, ma certamente non poteva dirsi entusiasta all'idea di lavorare in quella che, più che ad una città, avrebbe probabilmente somigliato alla miniera abbandonata da cui era stata ricavata. Magari si sbagliava ma, se la struttura sotterranea si fosse rivelata messa male come temeva, la posizione di Veive (quello che secondo i documenti era il suo pianeta di origine) in cima alla lista dei suoi pianeti più odiati avrebbe rischiato di essere spodestata da Barastyr.

    Dopo aver lanciato un'occhiata al conto alla rovescia mostrato dal display, Regis spostò la sua attenzione sull'equipaggiamento dato loro in prestito dall'amministrazione della città. Dividere tra loro le torce e i glowstick sarebbe stato semplice, il visore invece era più problematico. "Se per voi va bene," Cominciò a parlare, più rivolto alla collega appena incontrata che alla sorella. "potremmo prendere una torcia e cinque glowstick a testa. Per quanto riguarda il visore, invece..." Ci fu un attimo di pausa, in cui il giovane rifletté sul problema. "...probabilmente l'ideale sarebbe passarcelo rispetto alle necessità del momento."

    "Mm... per me andrebbe bene. Insomma, un visore mi sarebbe di certo utile se dovessi perlustrare una zona." Intervenne Hye, un'espressione pensierosa sul volto. "Come infiltratrice me la cavo col movimento furtivo ma la luce della torcia rischierebbe di rivelare la mia posizione ad eventuali nemici. Non sarei però adatta a 'cecchinare' un nemico di soppiatto, quindi se io lo tenessi tutto il tempo potrebbe essere controproducente."

    Ho pensato che una breve chiacchierata per organizzarci prima che l'ascensore arrivi a destinazione potesse essere una buona idea, ma se preferite che faccio arrivare il post fino all'apertura delle porte ditemelo e sistemo. ;)
     
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    Nia spostò il peso da una gamba all'altra, incapace di stare ferma ma evitando anche di muoversi troppo e far dondolare l'ascensore. Non voleva fissare con eccessiva intensità i colleghi che non aveva ancora avuto il tempo di studiare quindi tentò qualche breve occhiata, ma oltre a notare quella che tradusse come una "leggera somiglianza" tra i due, non riuscì a metterne i volti troppo a fuoco. Si passò l'indice sotto al colletto della mimetica reprimendo la leggera claustrofobia che iniziava a provare e inspirò profondamente.
    "Andiamo Nia... questa missione è perfetta per te. Andrà benissimo, non ci saranno crolli nella miniera e non sei da sola. Dovete solo trovare la scatola o qualsiasi altra cosa sia, aprirla e portare fuori il contenuto... è semplice."
    I due ragazzi d'altronde, sebbene probabilmente entusiasti quanto lei di scendere nelle viscere dimenticate del pianeta, sembravano molto più sicuri di sé stessi di quanto lei non fosse mai stata. O almeno, sperò di auto-convincersi presto di questa sua idea per potersi aggrappare ad una sicurezza in più.
    "Devo... devo dire qualcosa per rompere il ghiaccio" si intimò, ma il suo proposito non produsse alcun risultato soddisfacente. Fortunatamente, fu il ragazzo a venirle incontro.

    "Ecco... in realtà il mio zaino e le mie tasche sono completamente piene" cominciò a rispondere, inclinando appena il capo in basso e strofinandosi nervosamente le mani sui fianchi. "Devo aver un po' esagerato con l'equipaggiamento, s-sapete... mi sembrava tutto parecchio utile e avevo paura di ritrovarmi nel bel mezzo della missione senza l'oggetto giusto - "
    Si accorse di star parlando a sproposito, quindi si rimise dritta e levò bruscamente le braccia dai fianchi, incrociandole. "- scusate, sto divagando! Quello che voglio dire è che, ecco, prendete pure tutto quello che vi serve e non badate a me. Se proprio avrò bisogno di luce userò la mia torcia, altrimenti la terrò spenta e seguirò voi. Riguardo al passarci il visore, mi sembra un'ottima idea... però la mia pistola è un po' troppo rumorosa e rischierebbe di farci scoprire, penso sarei più efficace con le armi da mischia. I-in alcuni casi, almeno. Per scoprire le trappole e individuare nemici invece, visore o meno, credo non riuscirei ad individuarne mezza."
    Arrossendo rivolse un sorriso imbarazzato ai due, quindi tornò a concentrarsi sul conto alla rovescia.
     
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    Una prima analisi del luogo di arrivo é oltremodo desolante. L'ascensore numero #03 porta a quello che doveva essere uno slargo con una qualche utilità pratica: probabilmente là veniva ammassato il materiale in attesa di essere inviato in superficie. L'ascensore usato sembra marcatamente più nuovo dei pannelli metallici sopravvissuti al tempo nei suoi pressi, segno che probabilmente la situazione nei tempi precedenti dovesse essere più semplice: probabilmente un montacarichi o qualcosa del genere, marcatamente più grande a giudicare dalla sezione di parete artificiale nei pressi dell'ascensore.
    Utilizzando il visore, la conformazione si fa subito più chiara: la porzione attorno all'ascensore ha un soffitto piuttosto alto, circa venti metri di altezza, che digrada bruscamente nei pressi della successiva strozzatura, bloccandosi attorno a circa dieci metri. Una serie di porta-cavi metallici corre lungo il soffitto, passando dalla parte centrale fino a perdersi più avanti, nei meandri delle gallerie, fatta eccezione per una singola sezione che a circa metà dell'ambiente vira sulla destra fino alla parete successiva e da lì arriva fino a terra, raccordandosi ad un grosso rettangolo metallico scuso, probabilmente un qualche contatore/interruttore. Deve trattarsi del dispositivo che i tecnici si trovano occasionalmente a dover aggiustare.
    Pochi metri dopo l'ascensore, sul pavimento, parte una striscia in asfalto larga una decina di metri, che prosegue a dritto fino alle parti successive delle gallerie, di fatto seguendo lo stesso itinerario dei cavi sovrastanti (eccetto la deviazione a destra).
    Per il resto non ci sono dettagli salienti: non si vedono tracce di altri macchinari, e l'arredamento nella zona é assente. Esaminando il terreno si possono scoprire qua e là i segni delle visite dai piani superiori: qualche cartaccia di prodotti alimentari la cui scadenza arriva anche a un decennio prima, fusibili, bulloni e altri piccoli materiali tecnici, forse caduti a qualche tecnico sbadato o troppo frettoloso.
    Per il resto, regna il silenzio.
     
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    +++ Lapis & Hye Moon

    "Capisco, si è ben preparata." Rispose Regis, cercando di nascondere la sua incertezza. Non aveva idea cosa la loro compagna di avventure avesse portato con sé ma poteva solo sperare che si trattasse di oggetti utili e non superflui. Non che avesse grandi speranze, considerando che l'altra non era una hyadesiana, ma in effetti in quel senso non era ben messo nemmeno lui: la rhoro aveva forse portato troppo, ma lui aveva certamente portato poco. Se i loro committenti non fossero stati così professionali da fornir loro l'equipaggiamento necessario, la situazione si sarebbe fatta problematica. A sua discolpa poteva solo dire che i suoi fondi erano decisamente limitati. Quanto gli aveva fornito la Keitto-Kei era finito da tempo e stava andando avanti col poco che aveva guadagnato come Contractors. Considerando la sua vita prima di lasciare Satre, che poteva essere paragonata a quella di un rampollo aristocratico, la situazione non era di certo positiva. Interesse di investigatore a parte, se aveva accettato quella dannata missione nei meandri della terra era soprattutto perché era rimasto con pochi sol ed era troppo orgoglioso per chiedere un prestito alla sorella. "In effetti, senza un soppressore, sparare con un'arma da fuoco rivelerebbe la nostra presenza." Considerò, intascandosi una delle torce e porgendone un'altra ad Hye. "Questo vale anche per me, purtroppo."

    "Se sarà necessario attaccare di soppiatto a media distanza, potrei occuparmene io coi pugnali da lancio. Non sono potenti come un colpo di pistola ma almeno sono silenziosi." Commentò Hye, accettando la torcia offertole da Regis. "Contate su di me anche per la ricerca di trappole."

    Regis annuì, accettando la sua offerta, poi le passò il visore. Per il momento l'avrebbe tenuto lei, poi se lo sarebbero passati all'occorrenza. Delle attrezzature offerte, oltre alla torcia in surplus, rimanevano solo i glowstick. Considerando che la missione si sarebbe svolta in un ex-miniera, il giovane li presi tutti, dividendoli in parti ineguali tra lui e la sorella. Dopotutto, se Hye si era sobbarcata il compito di perlustrare la zona, probabilmente sarebbero serviti più a lei che a lui. Per quanto riguardava Weeks, fin quanto non si fossero divisi non sarebbe stato per lei un problema non possederne.

    CITAZIONE
    Divisione attrezzatura
    Regis: Torcia, Glowstick (x5)
    Hye: Torcia, Visore NV, Glowstick (x10)

    Il suo sguardo cadde sul display della cabina, notando che mancavano pochi secondi all'arrivo. Appena il tempo per una presentazione, forse. Non era esattamente necessaria in quanto probabilmente Weeks aveva letto il loro profilo esattamente come loro avevano fatto col suo, ma era comunque un segno di cortesia. Soprattutto considerando la velocità con cui si erano ritrovati infilati in quel dannato ascensore quando si erano presentati per la missione. Ok, forse l'amministrazione di ScandiumProm IV non era così perfetta come gli era precedentemente sembrato. Non che c'era da aspettarsi di meglio da dei non hyadesiani. "Sono desolato, mi rendo conto solo ora che non ci siamo presentati. Il mio nome è Lapis..." "Moriarty." All'intervento di sua sorella, Regis alzò brevemente gli occhi al... soffitto dell'ascensore. Ancora con quella storia? "Moon. Lapis Moon." Proseguì imperterrito. "Come può notare dalla... citazione letteraria di mia sorella, sono un investigatore." Affermazione non del tutto scorretta considerando che il Professor Moriarty era un personaggio del ciclo di Sherlock Holmes. "Lei invece è mia sorella Hye e, come ha già accennato, è un'infiltratrice."

    "Piacere, Hye Moriarty." Le parole di Hye combaciarono esattamente con l'apertura delle porte dell'ascensore, così la donna poté infilarsi oltre di esse per sfuggire alla reazione esasperata del fratello. Non fece però molti passi oltre di esse, fermandosi in modo da controllare l'ambiente che li circondava. Un ambiente largo ma anche oscuro, troppo per poter essere analizzato con l'ausilio della sola luce dell'ascensore. Indossato il visore, si guardò attentamente attorno per poi, quando gli altri l'avessero raggiunta, descrivere meglio che poteva quello che stava vedendo. Del tono scherzoso di poco prima non c'era più l'ombra, sostituito da un tono più serio. "Direi che l'unica opzione è seguire la strada asfaltata. Non mi sembra di vedere altri passaggi." Concluse, pronta a passare il visore agli altri se qualcuno avesse voluto dare un'occhiata alla zona. "Se per voi va bene, andrei avanti io, così da controllare che non ci siano trappole."

    Hye [Utilizzo tratto: Scovatrappole liv max]
     
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    "Sì, ci ho provato. Forse era meglio comprare un soppressore o un fumogeno al posto degli stivali da pioggia" mormorò Nia, tingendosi ancora di più di rosso. Capì che fare scorta di oggetti prima di conoscere la tipologia di missione che sarebbe andata ad affrontare non era stata la più brillante delle idee.
    "Per fortuna non ho comprato i razzi di segnalazione" pensò la rhoro, prima di illuminarsi:
    "Avevo comprato anche dei glowstick in realtà, ma dato che l'amministrazione ne ha messi così tanti a disposizione ho lasciato i miei nella stiva della nave" esclamò, rinvigorendosi appena. Accorgendosi di stare nuovamente divagando si morse la lingua e, sforzandosi di mantenere un atteggiamento più serio, ascoltò ciò che Regis e Hye avevano da dire. Alla proposta della hyadesiana, Nia assentì con un semplice:"Va bene."
    Guardò i due fratelli scambiarsi il materiale, lanciando un paio di occhiate nervose al conto alla rovescia sul display. In quel breve periodo di tempo si rese conto che tenere almeno una tasca libera per le emergenze poteva essere una buona idea, così cominciò a ripassare mentalmente il proprio inventario. Concluse che lasciare indietro qualcosa prima di abbandonare l'ascensore era necessario, idealmente il comunicatore che minacciava in continuazione di cadere dalla tasca della mimetica. Farsi scoprire per il rumore di un aggeggio caduto - per giunta inutile a quelle profondità - sarebbe stato disastroso. Presentandosi, i due contractors riportarono la ragazza alla realtà più immediata. "E' un piacere lavorare con voi! Io mi chiamo Nia Weeks. Fratelli, eh? Avevo notato una certa somiglianza i-in effetti, ma non volevo essere indiscreta. Dev'essere bello lavorare insieme e andare... d'accordo?" rispose, lasciando cadere la frase con una nota interrogativa e al tempo stesso malinconica. Dopo questo primo momento di esitazione, aggiunse:"Sono... specializzata in forzatura di serrature, elettroniche e fisiche. I-insomma, sono una predona."
    Lasciando ad Hye il tempo di controllare l'area con il visore, tirò fuori il comunicatore dalla tasca e perlustrando l'ascensore con lo sguardo cercò un nascondiglio adatto allo strumento. "Poso qui il comunicatore... tanto non penso funzioni qui sotto" mormorò.
     
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    Test di Mente per scovare trappole svolto su Discord: 3 (Valore Mente: 3)

    ---

    L'ascensore non reca particolari nascondigli: tuttavia ai lati sono presenti delle piccole rientranze al centro della cabina. Nascondendo il comunicatore dietro una di esse lo si pone fuori dalla visuale di chi non entri all'interno dell'ascensore stesso.

    Hye non nota nulla di anomalo nelle vicinanze. Semplice polvere e rimasugli vari sul terreno, odore di aria viziata e poco altro.
    Proseguendo lungo la striscia di asfalto non rivela particolari sorprese o novità. E' abbastanza semplice seguirla anche nelle tenebre assolute: il rumore dei passi su di essa é nettamente differente da quello sulla pietra, nel silenzio pressoché totale lo si nota molto bene.
    Tutto prosegue tranquillo per qualche minuto: Hye ha quasi terminato la ricognizione della prima area quando qualcosa non può fare a meno di attirarne l'attenzione, una serie di rumori lontani.
    Prima si sente un boato metallico, come se qualcosa di pesante fosse caduto sul terreno, poi un breve urlo di rabbia. I suoni echeggiano qualche istante prima che ritorni la quiete di prima. E' difficile capirne in maniera precisa la provenienza in un ambiente simile, ma non pare troppo lontana. Forse arriva dalla vecchia unità abitativa, o comunque da una zona nei pressi.

    Mappa
    Le icone indicano i personaggi (colore scelto in base ai capelli)
     
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    +++ Lapis & Hye Moon

    Le labbra di Regis si piegarono in un leggero sorriso al mormorio di Weeks su soppressori, fumogeni, stivali e glowstick. Nonostante la diffidenza tipica degli hyadesiani nei confronti delle altre specie, il giovane stava cominciando a provare un certo interesse per la rhoro. Una curiosità per il diverso che originava in parte dalla consapevolezza che la donna si stava comportando in modo differente da come la sua razza veniva solitamente descritta. Nulla in ciò che vedeva faceva presagire, ad esempio, che potesse avere i comportamenti violenti e asociali tipici di uno psicopatico. Beh, avrebbe avuto tutta la missione per analizzarla.

    "Alle volte può risultare complesso lavorare con un membro della famiglia," Ammise, alle parole di Weeks. "ma sicuramente ne vale la pena." In un certo senso, Hye e lui erano inseparabili. Regis non era sicuro che avesse fatto bene alla sorella abbandonare tutto per seguirlo ma era più che deciso a ripagarla in futuro. "Ottimo, la sua specializzazione è proprio ciò che ci manca. Dubito che troveremo la refurtiva in un luogo aperto, quindi conteremo su di lei per l'apertura di eventuali porte." In effetti era sorto un mezzo conflitto tra lui e Hye a causa della necessità di imparare a forzare serrature: la sorella affermava che fosse un compito da investigatore, lui che fosse un compito da infiltratore. Era difficile dire chi avesse ragione ma Regis aveva la sensazione che infine sarebbe stato lui a cedere.

    Vedere la collega nascondere il comunicatore in ascensore gli portò alla mente un altro problema. Delle tre torce disponibili, una l'aveva presa lui e un'altra l'aveva passata ad Hye. Cosa fare con la terza? Con un sospiro, Regis la infilò nello zaino. Era tentato di lasciarla in ascensore ma, considerando che avrebbe dovuto ripagarla se qualcuno se la fosse sgraffignata, era meglio non rischiare. Chissà, magari avrebbe potuto essere utile.

    Nel frattempo, Hye aveva quasi raggiunto la fine della caverna. Il rumore dei suoi passi era spiacevolmente chiaro nel silenzio del luogo ma la hyadesiana poteva almeno consolarsi dalla consapevolezza che, se sentiva i suoi, avrebbe di certo sentito anche quelli di un eventuale nemico in avvicinamento. L'improvviso boato metallico la fece immobilizzare, grata dell'oscurità che la proteggeva. Rimase ferma per diversi istanti, le orecchie tese nel tentativo di captarne la provenienza. Solo quando il silenzio tornò nell'area, Hye riprese a muoversi, per quanto in maniera più lenta e cauta. Il suo obiettivo era raggiungere la zona che univa la caverna in cui si trovava con l'area della vecchia unità abitativa. Per essere notata il meno possibile, avrebbe cercato di lasciare la strada asfaltata per avvicinarsi alle pareti in pietra, continuando a fare il più possibile attenzione ad eventuali trappole o sistemi d'allarme. Se fosse riuscita a raggiungere la sua destinazione, avrebbe dato un'occhiata nella caverna successiva nel tentativo di accertarsi di potervi condurre i compagni in relativa sicurezza. Per quanto fosse incuriosita dal boato sentito, Hye era ben consapevole di quanto rischioso sarebbe stato muoversi in solitaria. Quindi avrebbe dato solo un'occhiata, avrebbe analizzato i rischi e memorizzato eventuali ripari, e sarebbe tornata indietro. Imprevisti permettendo.

    Hye [Utilizzo tratti: Furtività liv max & Scovatrappole liv max]



    Ysilind, se per te va bene, ti lascerei decidere se Regis e Nia cominciano a muoversi verso Hye o se rimangono fermi ad attenderla. ^^
    [Hye] Test di Mente per Scovatrappole: 6
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    • Inviato il
      19/9/2022, 16:49
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    "Già..." mormorò Nia con una nota di amarezza, ripensando alla sua vita su Porphyrion. Con i suoi fratelli non era mai andata effettivamente in disaccordo aperto e, giunto il momento di schierarsi da una o dall'altra parte della famiglia, aveva scelto di esiliarsi - scappando per sempre dal pianeta, dall'organizzazione e dalle proprie responsabilità.
    "Lo spero davvero, non vorrei lasciare a voi tutto il lavoro" rispose poi, fissando l'oscurità che affollava il corridoio al di là della soglia dell'ascensore. Non ammise tra l'altro che, malgrado gli allenamenti delle ultime settimane e la crescita/ripresa esponenziale delle sue abilità combattive, avrebbe preferito occuparsi solo di lucchetti e serrature evitando completamente lo scontro. Lo spargimento di sangue era però parte del lavoro e, in quanto contractor, prima o poi avrebbe dovuto accettare l'eventuale morte di un nemico per mano sua: i medikit pesavano e portarne abbastanza per curare tutti, amici e nemici, non era un'opzione. Rabbrividì. A quante missioni come quella aveva dato inizio la sua famiglia negli ultimi anni e a quante aveva partecipato anche lei, direttamente o indirettamente?
    Dopotutto, si era iscritta ai contractors proprio per porre rimedio al passato.
    Si spostò vicina all'uscita e studiò il passaggio per qualche attimo, richiamando mentalmente la mappa della zona. Buio totale: senza torcia o visore sarebbe stato difficile vedere qualsiasi cosa. Tornò a rivolgersi a Regis. "Se la mappa che ci hanno fornito è corretta, qui davanti dovrebbe esserci uno spazio aperto. Proporrei di aspettare nei pressi dell'entrata della prima area, dove si trova il varco che porta all'unità abitativa. Così, nel caso, se sentiamo degli spari o la situazione si complica possiamo intervenire subito..."
     
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    Grazie alle sue abilità nello scovare le trappole, Hye si accorge per tempo di qualcosa.
    Una leggerissima pressione sulla gamba, poco al di sopra della caviglia, e il visore riesce a catturare l'immagine del responsabile di ciò: un lungo, lunghissimo filo trasparente, simile a quelli che si usano per pescare, teso a un paio di dozzine di centimetri da terra. Arriva da una parte all'altra della strozzatura subito all'uscita della prima area. La pressione effettuata da Hye non é stata particolarmente intensa, sembra: abbastanza da avvertirne la presenza, non abbastanza da causare effetti evidenti.
    Aguzzando la vita (e anche grazie alla risoluzione del visore), la Hyadesiana può distinguere come a entrambi i capi del filo, oltre ad una attaccatura improvvisata alle pareti con una qualche sostanza adesiva, siano collegate quelle che sembrano avere tutta l'aria di essere due granate esplosive. Sono abbastanza lontane da non poter causare danni a Hye, in caso di esplosione, ma il rumore generato sarebbe senz'altro fortissimo. La ragazza, grazie alla sua competenza in tale ambito e al cammino furtivo é perfettamente in grado di fare dietro front senza innescare il primitivo trabocchetto.

    Intanto, in lontananza, le urla di rabbia continuano per ancora qualche secondo, fino a spegnersi bruscamente. Si sente un altro breve rumore metallico, meno intenso di quello precedente, e poi di nuovo il silenzio.
     
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    All'improvviso, Hye si bloccò. Una leggera pressione poco sopra alla caviglia l'aveva messa in allerta, permettendole di notare prima che fosse troppo tardi la trappola in cui era quasi caduta. Alcune gocce di sudore scivolarono sul suo viso mentre, senza osare muoversi, la donna inquadrava col visore il sottile cavo, quasi invisibile nell'oscurità. Seguendo la direzione del filo, prima a destra e poi a sinistra, poté notare con qualche difficoltà due granate collegate ai capi del filo. Non era sicura che sarebbero state abbastanza potenti per danneggiarla da quella distanza ma sicuramente la loro eventuale esplosione avrebbe allertato i nemici della sua presenza. Lentamente, con un movimento delicato e il più possibile impercettibile, Hye arretrò di qualche passo. Solo quando riuscì a compiere l'operazione senza far scattare la trappola, osò rilassare il suo corpo teso. Un breve istante per riprendere il controllo delle sue emozioni e per ascoltare i rumori in lontananza, poi Hye si guardò attorno alla ricerca di qualcosa, come ad esempio una conformazione rocciosa, che le permettesse di riconoscere quel posto una volta vi fosse tornata. Poi fece dietro front e cominciò a ripercorrere il percorso appena fatto, decisa a tornare dal fratello e dalla collega. Avazare ancora senza l'opportuno supporto sarebbe stato troppo pericoloso.

    "Sono d'accordo." Rispose nel frattempo Regis, lo sguardo diretto verso l'oscurità davanti a loro. Per quanto stesse cercando di non farlo notare, era preoccupato. Non gli era mai piaciuto che Hye si prendesse carico dell'esplorazione da sola ma era anche consapevole di non essere in grado di seguirla. Forse non era più il tipico elefante nella cristalleria dell'antico detto terrestre ma di certo la sua affinità al movimento furtivo era praticamente inesistente. "Muoviamoci però con cautela." Aggiunse, prima di cominciare a fare strada. Non sapendo cosa avesse trovato la sorella nel tragitto, né dove esattamente fosse passata, Regis fece il possibile per guardarsi attorno con la torcia, alla ricerca di eventuali trappole.

    Se nulla fosse accaduto e Hye fosse riuscita a ricongiungersi con successo al gruppo, avrebbe riferito le sue scoperte. "Sono quasi arrivata all'entrata della prima area." Avrebbe detto sottovoce. "Ho trovato una trappola nelle vicinanze dell'entrata ma non escludo la possibilità che ce ne siano altre. Nella vecchia unità abitativa, o in qualche luogo nelle sue vicinanze, sembra esserci attività: ho sentito un boato metallico, come di qualcosa caduto sul terreno, e delle grida di rabbia. Ritengo che qualcosa di pesante stia venendo spostato ma non so se possa trattarsi delle celle di energia che stiamo cercando."

    Regis [Utilizzo tratto: Scovatrappole liv max]
    Hye [Utilizzo tratti: Furtività liv max & Scovatrappole liv max]


    [Regis] Test di Mente per Scovatrappole: 3
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    "Sì, andiamo piano. Quel che basta per non separarci troppo da Hye" rispose Nia, accendendo la torcia e assicurandosi di tenerla puntata verso il terreno. Concentrata al massimo per evitare di inciampare o di fare eccessivo rumore, cominciò ad avanzare in silenzio dietro a Regis. Affinò inoltre l'udito, cercando di captare suoni diversi dai passi dell'investigatore e dai propri.
    Si fermò un paio di volte per staccare la torcia dal terreno e osservare le pareti della grotta, attenta a scorgere tremolii o movimenti sospetti. La cavità non era poi così stretta e claustrofobica come Nia aveva immaginato, ma l'oscurità e il silenzio che riempivano quella prima zona non erano altrettanto rincuoranti. Meglio comunque il silenzio al fragore dello scontro a fuoco, pensò la rhoro dandosi forza.

    Tornando a concentrarsi sul terreno, Nia ragionò sulla mappa e le varie zone conosciute della profondità abbandonata. Se fosse stata nei panni dei ladri, dove avrebbe nascosto la refurtiva?
    Gli edifici poco distanti da loro erano pericolanti, forse addirittura in rovina.... probabilmente non il luogo migliore dove ripararsi in attesa di un riscatto o di un'operazione di recupero, la zona era inoltre circondata da ascensori su tutti i lati e quindi più dispendiosa da controllare in termini di "risorse umane". Lo stesso valeva per l'ospedale e la zona riservata alle culture idroponiche, di cui rimanevano forse solo poche macerie. Ripensò quindi alle descrizioni dell'impianto e del deposito. Nascondersi fra i vari macchinari sopravvissuti ai furti e allo smantellamento forse sarebbe stata la sua scelta primaria, potendo sfruttare la copertura delle vecchie apparecchiature senza doversi preoccupare di agire circondati da materiali esplosivi o tossici. Dubbiosa, giudicò il proprio ragionamento come un po' troppo scontato. Lo stesso resoconto dell'amministrazione di ScandiumProm IV suggeriva senza troppi giri di parole l'ipotesi di un furto ben organizzato e orchestrato. Aveva senso: le cifre in gioco erano più che sostanziose e i ladri non si erano dimostrati degli sprovveduti. Potevano essersi presi la briga di preparare il quartiere abbandonato in vista del furto, magari riorganizzando la situazione all'interno dell'impianto di raffinazione e preparandosi con attrezzature e/o procedure adeguate per operare all'interno dell'edificio senza rischiare incidenti. In parte, la decisione sarebbe dipesa anche dalle effettive condizioni del deposito di macchinari e materie prime.
    Allo stesso tempo, magari i ladri erano stati così sicuri di loro stessi da non prevedere affatto una reazione da parte dell'amministrazione e potevano essersi rifugiati in una qualsiasi delle zone disponibili, in attesa del loro riscatto. Avanzare, per ora, sembrava l'unico modo per capirne di più.

    Avvertendo la voce della collega incolume, Nia tirò un sospiro di sollievo. Per qualche secondo giudicò ciò che l'infiltratrice aveva scoperto, poi mormorò pensierosa: "Quindi hanno preparato l'area e si aspettano almeno un tentativo di recupero... speriamo non ci siano troppe sentinelle, anche se a questo punto trovare della resistenza sarà quasi scontato."
    Rimuginò ancora su quanto riferito da Hye, prima di ammettere: "Ho paura che l'unica opzione per ora sia evitare le trappole e, prudentemente, cercare di capire meglio la situazione. Forse si sono accorti della discesa dell'ascensore e hanno deciso di spostarsi verso una zona più protetta?"
     
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    Regis e Hye non scorgono altre trappole o dispositivi simili.
    Il soffitto, controllato da Nia, non mostra alcuna anomalia: la sua superficie semi-regolare ne tradisce la natura artificiale. A differenza delle cave naturali qua non sembra esserci alcuna fauna di quella che si aspetterebbe, per lo meno non di quella macroscopica: scomparsi gli umani, probabilmente non devono essere rimaste abbastanza risorse per sostentare un ecosistema. Solo roccia sterile, silenzio e oscurità.

    Nel tempo in cui il gruppetto si ricongiunge, nei pressi della trappola, si sente qualche altro suono: stavolta é molto meno nitido e meno potente, ma ricorda il rumore di qualcosa che cade (forse un oggetto grande e altri più piccoli, a causa della distanza non é molto chiaro), seguito poco dopo da un altro suono attutito, chiaramente di natura umana, forse una sorta di risata. Quest'ultimo suono dura una decina di secondi abbondante, poi si placa gradualmente.

    Mappa

    La riga in rosso indica la trappola individuata da Hye. Trattandosi di un tipo di trappola molto semplice suppongo che, finché si trovano in una situazione "rilassata" (es. non stanno scappando, inseguendo un nemico ecc...) i membri del party la possano attraversare in automatico senza farla scattare.
    Il cerchio in celeste indica l'area da cui più o meno sono arrivati i suoni di prima.
    Il cerchio in violetto indica l'area da cui più o meno sono arrivati i suoni sentiti adesso.

     
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    "È possibile." Rispose Regis alle parole di Nia, decisamente sollevato di essersi riunito con la sorella. "Mm, non è detto che si siano accorti del nostro arrivo." Intervenne Hye, attenta come lui a mantenere il tono di voce basso in modo da non allertare i nemici. "Come hai accennato, dopo un colpo simile, sarebbe logico aspettarsi di venir inseguiti. Se fossi stata in loro, avrei messo una trappola nelle vicinanze di ogni ascensore. La trappola che ho trovato è pensata per far rumore, per allertare, non per uccidere."

    (Anche questo è vero.) Pensò Regis. (In effetti, se avessero saputo del nostro arrivo grazie ad una spia nell'amministrazione della città, non si sarebbero limitati ad una semplice trappola: avremmo avuto un intero comitato di benvenuto. Considerando poi la posizione dell'ascensore...) "Non credo che ci abbiano individuato." Completò il pensiero a voce. "L'ascensore non è troppo vicino all'unità abitativa quindi le probabilità che abbiano rilevato la nostra discesa sono basse. Concordo però su quanto detto da Wee.. da Nia," Proseguì, costringendosi ad usare il nome, e non il cognome, della collega nel tentativo di creare cameratismo e di facilitare l'operazione. Se lui poteva chiamarla per cognome, Nia difficilmente avrebbe potuto fare altrettanto con lui: c'erano ben due Moon in squadra, dopotutto. "la priorità è capire la situazione. I bersagli sembrano essere in movimento, cerchiamo di non farceli sfuggire. Non sappiamo se sono i nostri ladri, ma credo che valga la pena indagare. Con prudenza."

    "State attenti alla trappola. È poco più avanti. Si tratta di un filo teso a qualche dozzina di centimetri da terra." Spiegò Hye, per poi aggiungere: "Aspettate, ve lo illumino." Se nessuno avesse avuto da ridire, la donna avrebbe approfittato del visore per raggiungere con cautela la trappola. Avrebbe cercato un punto che fosse poco visibile dall'unità abitativa e l'avrebbe alluminato con la torcia, in modo da permettere agli altri di superare il cavo senza rischi. Dopo di che avrebbe superato anche lei la trappola e avrebbe loro sussurrato: "Vado in avanscoperta. Statemi dietro di qualche metro." Poi, spenta la torcia, avrebbe cominciato ad avanzare con cautela verso il luogo da cui inizialmente erano provenuti i rumori.

    Hye [Utilizzo tratti: Furtività liv max & Scovatrappole liv max]

    Li ho fatti avanzare ma, se vuoi fare qualcosa di diverso, non farti scrupoli a fermare Hye. Ho usato il condizionale apposta. ;)


    [Hye] Test di Mente per Scovatrappole: 6
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    Nia annuì con decisione. "Va bene, muoviamoci allora. Non lasciamoli allontanare."

    L'analisi dei due colleghi le era sembrata lucida e corretta e la rhoro pensò che non fosse il caso di aggiungere altro. Perdere troppo tempo avrebbe significato anche perdere le tracce della fonte rumorosa, forse uno dei loro bersagli, perdendo così un possibile vantaggio sui ladri.
    Dopo aver controllato lo stato dei foderi legati ai fianchi e dopo aver estratto la pistola dallo zaino, controllò l'arma e si assicurò di aver riempito correttamente il caricatore. Prima di recarsi all'ascensore dove la missione era iniziata aveva controllato ossessivamente la condizione e preparazione del proprio equipaggiamento, ma il timore di aver scordato qualcosa - anche di piccolo o inutile - continuava a perseguitarla. Tolta la sicura dalla lynx spinse il pulsante della torcia, interrompendo così il flusso luminoso per diminuire la visibilità del gruppo.

    "Seguo le vostre luci per ora, meno siamo illuminati e meglio è." spiegò la ragazza.

    Nel caso in cui muoversi dall'altra parte del filo sarebbe stato troppo scomodo nell'oscurità, Nia avrebbe lasciato andare avanti Hye e riacceso poi la torcia tenendola puntata verso il terreno. Dopotutto non voleva nemmeno inciampare e finire con il naso piantato a terra dopo quattro passi (trovandosi vittima di una situazione dolorosa e poco professionale). Bloccando con una mano lo zaino contro la schiena e impugnando la pistola con l'altra, si avvicinò alla trappola illuminata dalla torcia dell'infiltratrice e la scavalcò con estrema attenzione, passando dall'altra parte. Sbatté le palpebre cercando di riabituarsi all'oscurità e, muovendo il piede sinistro in avanti per tastare il terreno, si scostò di un passo per evitare di bloccare la via ai due Moon. Rimanendo in silenzio e cercando di controllare il respiro per renderlo più tranquillo, la predona percorse la nuova area con lo sguardo alla ricerca di luci o sagome distinguibili nell'ombra.
     
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