[Approfondimento] Comunicazioni Interplanetarie

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    Risen from my ashes

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    Comunicazioni Interplanetarie

    Uno dei temi che si sono dimostrati sempre più importanti durante la storia dell'umanità è, senza ombra di dubbio, quello delle comunicazioni. Dal comprendere le idee dei propri simili al coordinare gli sforzi di altri individui attraverso distanze lunghissime, é probabilmente l'arma più potente di cui, come specie, disponiamo. E' naturale che il tema delle comunicazioni divenisse una delle sfide maggiori al momento della colonizzazione planetaria.
    I problemi principali erano ovviamente due, strettamente collegati tra loro: tempo e spazio. I messaggi elettromagnetici sono sì molto veloci (299.792,458 km/s nel vuoto), ma anche una velocità del genere risulta troppo bassa per le distanze in gioco. Si parla di alcuni anni di tempo necessari ad un semplice botta e risposta per i sistemi planetari più vicini tra loro, e questi tempi possono facilmente espandersi in decenni o secoli per parlare tra i capi opposti dei domini umani. Da menzionare anche il problema della potenza del segnale (e quindi dell'energia spesa): qualsiasi segnale, anche quello meglio collimato possibile, si diffonderà su di un'area sempre maggiore con l'allontanarsi dalla sorgente, risultando sempre più fioco all'aumentare della distanza.
    No, decisamente non era possibile servirsi della fisica convenzionale.
    L'attenzione degli scienziati del ventisettesimo secolo non poté fare a meno di concentrarsi sullo spazio 4D: dopotutto se permetteva ai veicoli fisici di muoversi più in fretta di quanto normalmente possibile, perché non poteva fare lo stesso anche con la luce?
    C'era un buon motivo, in effetti.
    La topologia della quarta dimensione é totalmente differente da quella cui siamo abituati: una distanza lineare nello spazio normale non corrisponde necessariamente ad un percorso simile nello spazio 4D: tipicamente richiede di cambiare direzione più e più volte, seguendo la rotta che permette il minor dispendio possibile di tempo ed energia. Queste scorciatoie, che permettono appunto il volo spaziale, sono proprio ciò che blocca le comunicazioni: una nave può cambiare direzione dopo la partenza, un'onda elettromagnetica no.
    Portare i messaggi "a mano" tramite astronave é stata la prima alternativa, molto usata all'inizio della colonizzazione, ma non per questo particolarmente performante. No, più gli umani si spingevano lontani da casa più ci si accorgeva di come servisse qualcosa di diverso.
    Si deve arrivare all'inizio del quarto millennio prima che un sistema alternativo venga finalmente posto in essere. La soluzione, usata ancora attualmente, é quanto di più banale si possa immaginare: un network di satelliti, ripetitori e strumentazioni simili che si estende per tutti i domini della Repubblica Solare, ogni singolo elemento "in vista" di almeno un altro attraverso la quarta dimensione. In questo modo messaggi, dati e altri segnali vengono diretti da un capo all'altro della Repubblica in tempi estremamente ridotti, con la potenza della strumentazione umana a fare da praticamente unico limitatore per la velocità di propagazione.
    Questa rete di macchinari é nota come "la più grande macrostruttura mai costruita dall'umanità", ed é nota come MacroRete. Dire che si tratti della risorsa più importante per la Repubblica Solare é dire poco: l'esatta ubicazione dei vari punti é tenuta scrupolosamente segreta, e solo una branca di tecnici specializzati e altamente sorvegliati (nonché pagati profumatamente) ha il permesso di occuparsene. I tentativi di sabotaggio e spionaggio sono trattati con veemenza, quasi ferocia, e anche il sospetto più piccolo può causare grossi problemi ad uno dei tecnici specializzati. Quello che si sa é i vari satelliti sono posti sulle cosiddette "rotte vietate", rotte nelle quattro dimensioni che non é legale percorrere, le cui informazioni sono volutamente omesse dalla maggior parte dei sistemi di navigazione. Si dice inoltre che i sistemi di comunicazione siano dotati di sistemi di difesa automatici (presumibilmente illegali) ma non esistono fonti per verificarlo: certamente dare la caccia a oggetti del genere, soli in milioni e milioni di km di vuoto, é un'impresa quasi impossibile già in sé.
    Per questo motivo la distanza di comunicazione possibile per un'astronave "in transito" risulta di pochi anni luce: le radio a "iper-onde" (onde lanciate nelle quattro dimensioni) posso raggiungere solo eventuali ricevitori su cui abbiano una linea diretta, e per gli ovvi problemi di spionaggio non é possibile fornire loro le posizioni dei ripetitori.
    Per forza di cose, l'utilizzo della MacroRete risulta precluso al più delle persone: tipicamente le reti internet a cui i normali cittadini hanno accesso sono ristrette al singolo pianeta (o al singolo sistema) e non esistono sistemi disponibili ai privati in grado di accedervi. Tipicamente sono solo gli spazioporti ad essere dotati di sistemi del genere per la comunicazione interplanetaria: l'utilizzo di queste apparecchiature é sì possibile ai comuni cittadini, ma può essere una operazione costosa.
    Esistono comunque alcuni circuiti di reti dati permanenti (o più o meno permanenti) ristrette ad alcune organizzazioni di spicco. E' appurata l'esistenza di una rete apposita per le maggiori organizzazioni governative, così come per Esercito, Marina e Polizia Militare Solare (ad esempio le famose SA-Net e SN-Net). Anche i Contractors sono dotati di una rete del genere (Contractors.net): é noto che i collegamenti interplanetari a tale rete siano resi disponibili con maggiore efficienza in maniera proporzionale al rango dell'utilizzatore.
    La MacroRete potrebbe inoltre non essere l'unico progetto di questo tipo: da anni si vocifera dell'esistenza di una specie di DarkNet parallelo, meno efficiente ma presente persino nello spazio-di-nessuno, istituito da elementi deviati dei Servizi Segreti Solari, dal Mostro dalle 21 Teste e altre organizzazioni simili.
    Parrebbe che invece l'Ammasso delle Iadi non presenti nulla del genere, o almeno non in maniera altrettanto sviluppata: al di là delle diverse conoscenze tecnologiche in questo campo, la struttura dell'Ammasso delle Iadi permette di comunicare in maniera simile con un sistema molto più primitivo e meno ramificato.
    Infine, si dice che la MacroRete sia una delle motivazioni dell'esistenza dello spazio-di-nessuno: estenderla é una operazione molto costosa e rischiosa, e molti pianeti dello spazio-di-nessuno non risulterebbero un investimento adeguato.
     
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