Entrata: Bachario Stingeran

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    La porta del '50 Sol' si apre con fare deciso, come impaziente di accogliere il nuovo consumatore in arrivo.
    La sagoma umana prende rapidamente forma e colore, liberandosi delle tenebre della notte di Feldgher e abbracciando i colori chiassosi di quella bettola di infimo livello.
    Non si tratta del cliente tipo, anzi, é chiaramente un pesce fuor d'acqua.
    Camicia bianca stirata impeccabilmente, pantaloni e giacca neri, scarpe di vernice. Il corpo sottostante, allenato ma non muscoloso in maniera evidente, sembra anche abituato a portare vestiti di questo tipo, privo della tipica rigidità di chi indossi un completo solo di rado. Il volto é rasato in maniera impeccabile, i capelli corti e ordinati. La pelle é leggermente abbronzata, le sopracciglia folte. Gli occhi scuri del nuovo venuto comunicano una certa scintilla di intelligenza, e si muovono vivacemente qua e là, intenti a cogliere ogni dettaglio importante dell'ambiente caotico in cui si é appena infilato. Le labbra sottili sono piegate in un sorrisetto sornione appena accennato. L'unico dettaglio che stona, a turbare la apparente perfezione dell'individuo, é una porzione di pelle sulla tempia sinistra, sostituita da alcuni centimetri quadrati di scaglie bluastre, e aiuta a dare un minimo di identità allo sconosciuto, classificandolo come un Feldghra.
    Il buttafuori si fa subito avanti per intercettare il nuovo venuto, sia per diffidenza verso i clienti non abituali, che per la sua bizzarria: non fa in tempo ad abbaiare più di un paio di parole che quello gli avvicina il volto all'orecchio e sussurra un qualcosa di sufficiente a placarlo e a convincerlo a tornarsene al suo posto con la coda tra le gambe.
    La donna al bancone, intenta a strofinare l'interno di un boccale, non si accorge del tipo ben vestito finché non ha colmato almeno metà della distanza che la separa dall'entrata; quando succede i suoi occhi si sgranano in un'espressione di stupore e timore, e la presa sul boccale si allenta fino a farlo finire a terra. Lo sconosciuto, in tutta risposta, sorride in maniera più evidente.
    Gli sguardi degli avventori lo lambiscono, senza che nessuno osi guardarlo direttamente, e molti fingono direttamente di essere concentrati su tutt'altro. Anche la donna al bancone, ripresasi in tempo record, si affretta a prendere scopa e cassetta borbottando qualcosa sui cocci di vetro da pulire.
    L'uomo é arrivato al bancone e si mette a sedere, con naturalezza e apparente casualità, accanto ad un altro cliente, un tipo alto, robusto e dalla pelle color dell'ebano. Bachario Stingeran.
    L'Adaniard è alto almeno una decina di centimetri in più di lui e ben più piazzato, ma la clientela non aveva problemi a bazzicare i suoi pressi: col nuovo arrivato, invece, non c'è più nessuno nel raggio di una mezza dozzina di metri.
    Lo sconosciuto si assesta alla meglio sullo scomodo sgabello del locale, si schiarisce la voce un paio di volte e poi parla, voltandosi appena col capo verso Bachario.
    "Stingeran, non é vero?" la voce é gradevole, con un timbro leggermente basso, la pronuncia ottimale "Ho faticato un po' a trovarti."
    Non c'è accusa nel tono usato, é una semplice constatazione oggettiva, o così parrebbe.
    La donna al bancone, finito di pulire i cocci, si arrischia ad avvicinarsi per il minimo tempo necessario a posare un bicchiere di arrak davanti allo sconosciuto e andarsene subito dall'altra parte del bancone.
    "Il mio nome é Sharyal. Non ci conosciamo..." tra gentiluomini é di uso una stretta di mano quando ci presenta, e questa occasione non sembra fare eccezione: la destra di Sharyal è leggermente tesa verso di Bachario, in attesa "... ma puoi ben immaginare le amicizie che abbiamo in comune."
    "Non si tratta della faccenda di cui pensi. Qualcosa di più piccolo. Redditizio. Aumenta il curriculum. Semplice, per un Esecutore." il feldghra parla a brevi frasi staccate, fermandosi qualche istante per assaggiare un sorso di arrack.
    "Che ne dici, ho la tua attenzione?"

    Benvenuto nella role di entrata! Ho preferito partire da qualcosa di più breve (sempre che Bachario accetti) della quest di trama del pg per fare un tutorial più tranquillo.
    Ero molto tentato di darti qualcosa su Sataj e Pleh Tal ma non so in effetti se vuoi tenerti la loro storyline per i flashback. In caso affermativo: posso sapere se devo considerare Sataj viva e/o libera? :)
     
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    Yes, Sataj viva e libera ;)


    Lo sguardo di Bachario era duro, fermo, focalizzato sul liquido ambrato che il bicchiere avanti a lui conteneva.
    'Buone notizie', questa fu la prima idea che gli passò in mente, altre, però, seguirono e nessuna di loro poteva considerarsi un pensiero positivo.
    Lasciò parlare l'uomo, non aggiunse molto, questo era un buon segno, in quell'ambiente chi parla più del dovuto sta cucendo l'abito da morto attorno al suo interlocutore.
    Bachario prese il bicchiere e lo finì tutto d'un sorso.
    Certo, non solo i loquaci fregano il prossimo.
    'Sharyal', vestiva troppo bene per venire dalla baraccopoli; la prima impressione di Bachario interpretò l'uomo come un corriere. Sorrise, pensando che un corriere con quell'attitudine fosse un problema, un problema per il suo padrone.
    Ad ogni modo, i soldi sarebbero piovuti da un posto migliore di quello, pensò che Sharyal o chi egli servisse non potessero muoversi con agilità nel mezzo di quella palude di baracche.
    -"Mr.Sharyal..", disse l'uomo stringendo la mano dell'altro.
    -"Ha la mia attenzione..", ammise.
    Sapeva bene quale fosse la sua posizione nella catena alimentare, era sul fondo, assieme ai tossici e ai furfanti in fuga dalle autorità solari; non avrebbe tentato in nessun modo di strappare alcun prezzo, alcun favore, da quell'accordo.
    Si poteva permettere di far tuonare la voce solo con criminali piccoli e dai contatti mediocri.
    Sapeva prima o poi il Mostro sarebbe tornato a bussare alla sua porta.
    Sorrise nel buio del locale, pensando di essere tornato in sella.
     
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    La stretta di mano dell'uomo é forte e decisa: non tanto da fare del male, ma a sufficienza da informare di una discreta forza nelle mani dell'uomo ben vestito.
    Un sorrisetto di approvazione si dipinge sul volto di Sharyal, in seguito alla risposta di Bachario.
    "Sento che andremo d'accordo, noi due." commenta in risposta. Non viene fatto alcun cenno al bicchiere svuotato.
    "Ho perso abbastanza tempo." sentenzia, infilando una manco all'interno della giacca e estraendone un foglio da una tasca interna e consegnandolo a Bachario. Su di esso, con solo inchiostro di varie gradazioni di nero, é stampato un volto con elencati sotto alcuni dati personali.
    "Purdig Alster." Sharyal legge a voce il contenuto del foglio "Feldghra, maschio, ventisei anni. Capelli neri, occhi neri. Altezza: un metro e settantacinque. Segni particolari: sclera degli occhi nera."
    La foto sopra la descrizione riflette quanto detto, effettivamente: il soggetto, tale Purdig, é inquadrato a mezzobusto su uno sfondo bianco, gli occhi probabilmente rivolti verso il dispositivo di ripresa (difficile stimarlo con precisione con gli occhi completamente neri): indossa abiti da spaziale grigi, e stringe in mano una pistola a raggi: la foto non é così precisa da permettere di riconoscerne con precisione il modello, ma probabilmente si tratta di un tipo a bassa potenza. L'espressione di Purdig é neutrale, non comunica emozioni particolari che permettano di cogliere il contesto in cui é stata scattata.
    "Un iniziato come te, fino a qualche giorno fa. Ex-Iniziato, adesso. Ha sottratto della merce ad uno dei nostri superiori, e ha pensato di poter fuggire da noi, fuggire da quella che avrebbe potuto essere la sua famiglia. Si sbaglia. Adesso si aggira per queste parti, convinto di aver seminato quelli che gli avevamo messo alle costole. E qui entrerai in gioco tu: devi eliminarlo, toglierlo di mezzo, annientarlo come preferisci. Non siamo schizzinosi a riguardo."
    Sharyal si concede una pausa di mezzo secondo per scrutare in profondità negli occhi di Bachario, come a valutare l'effetto di queste parole nella recluta.
    "Non sappiamo di preciso dove possa trovarsi, ma é quasi garantito che abbia trovato alloggio nei bassifondi, magari da queste parti. Come é garantito che la sua prossima mossa sarà andare allo spazioporto e contrattare per avere un paio di posti per andarsene da qui."
    Un altro bicchiere di arrack viene deposto in prossimità di Sharyal, e da questo prontamente svuotato in un istante.
    "Va da sé che c'è un guadagno per te. 900 Sol, e qualche buona parola mia per spingerti verso la posizione di Associato." l'uomo si protende leggermente verso Bachario "Che ne dici? Ci penserai tu?"
     
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    900 Sol non valgono la vita di un uomo, ma la sua prestazione, per il momento, valeva molto meno di quella cifra. Bachario mosse il labbro al ritmo del suo pensiero, il gusto del drink passò da un'estremità all'altra della bocca.
    'Che paura', pensò ironico l'uomo guardando gli occhi della preda.
    Si mosse un poco sulla sedia, chiuse il corpo poggiando i gomiti sulle ginocchia e avvicinò l'immagine di Alster alla sua faccia.
    Quella pistola portava guai, se non l'avesse avuta quel lavoro sarebbe valso molto meno.
    Mille potevano essere le motivazioni per quella mossa poco ponderata, le labbra smisero di muoversi.
    -"Va bene", sentenziò Bachario. Non aggiunse altro.

    I Sol gli facevano comodo, non c'era da dire nulla in più di questo, ma non erano i Sol a far gola a Bachario.
    L'idea che il suo nome potesse lasciare quello della manovalanza per arrivare alle orecchie di fa girare l'economia si sarebbe potuto dire 'a posto'.

    -"Vorresti farlo sembrare un incidente?", domandò lasciando che i suoi occhi rimanessero su quelli della foto.
    -"Per 900 Sol.. Posso sparargli in testa con una pistola non tracciata.. Ma poco più".
    L'uomo tirò un sospiro a pieni polmoni.
    -"Non mi hai chiesto di scoprire i suoi complici.. Quindi probabilmente non ne ha", lo sguardo di Bachario si spostò su quello del suo nuovo datore di lavoro.
    -"O almeno così crediamo..". Il gigante d'Ebano fece un'altra smorfia, rivolta a sé stesso e ai pensieri che gli si annidavano in testa.
    -"Se lavora da solo questo lavoro mi costerà più o meno duecento Sol..", la frase rimase in sospeso e il torace dello Squalo d'oro si rivolse completamente a lui.
    -"Quindi duecento Sol basteranno.. Ma quella buona parola.. Dovrà essere davvero buona".
    Bachario sorrise e allungò la mano in direzione di Sharyal.
    -"A chi dovrò riferire che ne sarà di questo teppista?".
     
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    "Un incidente?" Sharyal sembra pensarci su qualche secondo.
    "No, non é necessario. Che si sappia pure che Alster é morto per il suo hubris." il membro del Mostro comunica la sua scelta scuotendo la testa "Che sia un esempio."
    "Non crediamo che abbia complici. Non ha così tanti fondi da potersene permettere, ma non si può mai dire. Ogni tanto i vermi come lui trovano dei loro simili, e provano a fare comunella." riflette "Ma, se così fosse... hai carta bianca su di loro. Non varranno extra, però."
    La successiva offerta di Bachario sembra stupire sinceramente Sharyal, che rimane a guardarlo interdetto per una decina buona di secondi, gli occhi socchiusi con sospetto.
    "200 Sol?" la domanda sembra essere rivolta più a se stesso che all'interlocutore "200 Sol..."
    Un sospiro, un'occhiata di sbieco al resto del locale, e poi una scrollata di spalle.
    "Va bene. Vada per i 200 Sol. Posso provare a dare una parola molto buona." la parola "molto" viene calcata particolarmente.
    "Non da farti diventare direttamente un Combattente, bada bene, ma lo stesso un discreto avanzamento di carriera. E, di fatto, avrei un favore in sospeso con te." l'ultima frase viene pronunciata a denti stretti "Molto di più di quanto si conceda di solito a un banale Iniziato."
    "Eppure..."
    La mano di Sharyal afferra quella di Bachario: la stretta é forte, decisa.
    "Affare fatto."
     
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