Contractors - GdR

Votes taken by [Master] Contractors

  1. .
    Master

    La ricognizione di Hye rivela alcuni dettagli aggiuntivi sulla struttura cilindrica.
    Le grosse crepe che si vedono sono disposte solo nella parte superiore della struttura: nessuna di esse si trova ad altezza uomo, il che la rende una struttura relativamente sicura (certamente la più sicura di quelle adiacente, visto lo stato generale). L'unica eccezione a questo livello di danni é una crepa ad altezza uomo, molto stretta, che dà su una stanzetta nella parte opposta del cilindro: l'interno é vuoto e abbandonato, senza nulla di rilevante, con una porta verso l'interno.
    La porta esterna é un modello vecchissimo di porta blindata in metallo con delle grosse maniglie scure: un tempo doveva essere una difesa di un buon livello, adesso é arrugginita in molteplici punti e, probabilmente, non serve più allo scopo originario: esaminandola attentamente si può vedere come sia solo poggiata alla struttura e non propriamente chiusa, tanto che una sottilissima lama di luce filtra verso l'esterno.
    Per quanto riguarda il rumore che filtra dalla struttura, avvicinandosi Hye può capire chiaramente di cosa si tratta: parrebbero i dialoghi di un film di qualche tipo, con colonna sonora e tutto. La scena che si sta svolgendo in questo momento riguarda un personaggio femminile che sta esponendo a qualcun altro come la loro relazione non possa funzionare, perché le usanze di Star Silver Company II sarebbero troppo diverse da quelle di MinerMax, tanto che per lei tanto varrebbe provare a vivere direttamente esposta alla luce di Proxima Centauri. La musica ad archi tristi evidenzia come si tratti di una scena drammatica.

    Mappa:
    Ho realizzato una mappa dei pressi del cilindro in base a quanto ricostruito da Hye. Non siete in combattimento quindi al momento non occorre muovere per caselle come durante le battaglie.

  2. .
    Master

    "Oh." commenta la Contractor alla descrizione dell'opera d'arte destinata ai Jin-Shi "Sembra interessante. Anche se non sono tipo da soffermarmi ad apprezzare queste cose. Mi piacciono le cose più, come dire, dirette. Senza troppo da pensare. Comunque... sono sicura che andrà bene. Dopotutto sei tu il cervello della nostra alleanza, no? E' vebe che mi fidi!"
    "Oh, non preoccuparti per l'alcol. Ormai ho smaltito, credo." rassicura poi.
    "E, se qualcosa andasse male e questi Jin-Shi decidessero di attaccare... beh, in tal caso interverrò io, e non gli piacerà. Credo di poter gestire dei comuni mercanti anche a mani nude. Ci penserò io a controllare l'incolumità del boss."
    "Oh no, certo. Se qualcosa va male, io e tu non sappiamo niente. Voglio avere un cielo azzurro sopra la testa il prima possibile!"
    Il cenno di Hadar si rivela provvidenziale: con un movimento fluido Althea si lancia contro il bicchiere e lo fa scivolare con noncuranza sotto il letto, nascosto dalle coperte che arrivano quasi a terra, rialzandosi poi con un'espressione completamente innocente e ricomponendosi quanto basta per l'arrivo dell'ospite.
    Quando Hadar apre la porta trova, ad attenderlo sulla soglia... proprio Gergely.
    "Eccovi! Spero di non disturbare!" l'educazione espressa da questo desiderio di non-disturbo cozza profondamente con la cafonaggine della successiva azione dell'Utrachlen, che entra a grandi passi nella stanza senza chiedere permesso, chiudendo rumorosamente la porta dietro di se. Il suo sguardo guizza da Althea al letto sfatto ad Hadar ma, salvo un veloce strabuzzare degli occhi, non vengono fatti commenti in merito.
    "So che ci eravamo accordati diversamente, ma i piani sono mutati." esordisce dopo essersi schiarito la voce con qualche colpo di tosse "Ho acquistato la roba da Zahir e iniziato a predisporre il salone dell'hotel per ricevere i miei clienti, ma i miei piani di grandiosità dovranno essere ridimensionati. Non molti minuti fa i clienti mi hanno contattato e mi hanno informato che desiderano procedere con il nostro meeting tra sette ore."
    Althea si sta visibilmente sforzando di sfoggiare uno sguardo almeno un minimo interessato, con risultati contrastanti.
    "Ecco, quindi dobbiamo muoverci! Non potrò avere chissà che livello di intrattenimento, ma ho fatto quel che potevo con il poco preavviso disponibile. Un banchetto, arredamento neutro, diritti per la musica, poco altro. Avrei desiderato allestire una mostra di alcuni esemplari notevoli delle mie scorte, ma non c'è il tempo necessario. Magra consolazione, questo significa che la faccenda sarà finita prima del previsto. Sono quindi venuto qua per definire gli ultimi dettagli e raccomandarvi di riposarvi a dovere - lo sguardo indugia nuovamente sul letto sfatto - per essere al massimo tra sette ore."
    "Ah, giusto, ho domandato. Lei, signor Pioneer, aveva ragione in pieno. Si tratta proprio di Jin-Shi! Ho sembra buon occhio per gli investimenti, al vecchio Gergely non sfugge niente!"

    Antropologia liv 3, Psicologia liv 4: un cambiamento di programma così repentino é anomalo o almeno sospetto per la psiche dei Jin-Shi come la conosce Hadar. Può esserci qualcosa sotto.
  3. .
    Master

    Il colpo di Scatter Pistol apre nella pianta un foro dai lembi bruciacchiati ampio almeno 5 o 6 centimetri, quanto basta a staccare una delle grandi foglie dal fusto, e scavando leggermente anche la parete retrostante. La pianta reagisce con veemenza, agitandosi qua e là con forza per una decina di secondi, interrompendosi poi in maniera repentina e tornando alla consueta inattività.
    La furia con cui si é mossa non è stata vana, e ha contribuito a spingere la grande foglia lontana dalla legittima proprietaria, entro una buona distanza di sicurezza che permette ai due Hyadesiani di impadronirsene impunemente.
    Amsel guarda prima il reperto e poi il collega, in attesa che sia lui a coglierlo, e si prepara vistosamente a muoversi fuori dall'edificio, avendo cura di mantenere la strana pianta almeno nella parte periferica della sua vista.
    "Possiamo andare adesso, no?"

    "Va bene, ma fà attenzione." pare che la variazione del piano non dispiaccia ad Aloisia.
    Non occorre molto prima che Sarah arrivi all'edificio A e cominci a girarvi attorno, svelandone il lato rivolto verso il cilindro centrale. Non che ciò riveli particolari novità, a prima vista: il lato dell'edificio é assolutamente identico a quello speculare dall'altra parte, fatta eccezione per una porta a circa metà della sua lunghezza. E' composta dello stesso materiale dei muri, atto a mimetizzare gli edifici da lontano, ed é semiaperta: oscilla leggermente col vento, mostrando appena una fetta di oscurità dell'interno senza luce.
    Ma non é l'unico dettaglio che si palesa all'attenzione di Sarah.
    C'è qualcosa per terra, a qualche metro dalla porta. Inizialmente sembra solo un sasso strano dalla forma bizzarra, allungata, ma per una bioartefice una forma del genere non può passare inosservata.
    E' un avambraccio umano, reciso poco prima del gomito in maniera irregolare, lordo di terra e polvere così tanto da aver assunto lo stesso colore del terreno. Non ci sono macchie di sangue nei pressi, ma all'estremità dove é stato reciso il colore del terreno che lo ricopre é molto più scuro.
    Le dita sono serrate attorno a qualcosa di metallico, anche se dalla posizione di Sarah é impossibile capire di cosa si tratti.
  4. .
    Master

    "Jin-Shi?" domanda la Contractors, stiracchiandosi pigramente e balzando poi in piedi accanto al letto come una molla "Credo di non averne mai sentito parlare. Dopotutto la Galassia é grande, chissà di quante razze ignoro l'esistenza"
    La ragazza si stira ancora le membra, incrociando le mani tra di loro e allungando le braccia verso l'alto.
    "Questo pianeta é troppo piccolo. Cioè, gli spazi qua sono troppo piccoli. Mi sento come continuamente compressa." si lamenta prima di tornare sul discorso importante.
    "Non sembrano così malaccio, dai. Cioè, abbiamo robe come i Nuer e i Rhoro. O quei palloni gonfiati degli Hyadesiani"
    "Un dono? Di cosa si tratta?" una punta di interesse si accende nei suoi occhi, spazzando via l'espressione sonnolenta dal suo volto.
    "Si, il nostro cliente ha fatto il bravo, non si é fatto vivo. Persino i vestiti sono stati recapitati da un membro dello staff dell'albergo. Non che mi lamenti, sia chiaro." la donna ridacchia divertita "Per adesso é l'incarico più facile che abbia mai svolto. La presenza del nostro caro Gergely Sólyom non é di certo peggiore di alcuni brutti ceffi con cui mi sono dovuta scontrare in passato, e non avere nessuno che ti spara addosso mentre cerchi di prenderlo a pugni come merita é una ventata di aria fresca. Mi sono addirittura ridotta a bere in servizio!" Althea indica con un cenno del capo il bicchiere vuoto del drink consumato prima e abbandonato in un angolo della stanza.
    "Stai per incontrare Gergely?" domanda infine Althea, stringendosi le labbra tra pollice e indice con fare pensoso "Il suo nome é difficile da pronunciare, e persino da scrivere. Forse dovremmo trovargli un nomignolo con cui indicarlo quando non si trova con noi. Ma... no, non saprei che cosa chiedergli, così su due piedi. Forse se durante l'incontro preferisce che mi tenga nei pressi suoi per proteggerlo o nei pressi dei suoi Jin-Shi per fermarli immediatamente nel caso diventino ostili per un qualche motivo."
    Althea fa appena in tempo a finire la frase che si sentono due colpi decisi sulla porta della stanza.
    "Oh, immagino sia Ge-Ge." deduce la Lottatrice, voltandosi in direzione della porta.
    "Contractor! Aprite, sono Gergely!" la voce dell'unico e inimitabile Gergely Sólyom filtra appena attraverso la porta, ma sembra proprio lui.
  5. .
    InfameBernaStrikesAgain FurorAstris

    Akna

    Costanti Planetarie
    Massa: 1,678 * 1023 Kg
    Raggio: 2488 km
    Giorno medio: 14 h 5 m 57 s
    Accelerazione Gravitazionale: 0,273 m/s2

    Akna é un pianeta nano orbitante al largo della stella HD 143361, comunemente nota come "Occhio di Tigre", e già nota per il più famigerato mondo di Porphyrion, patria dell'etnia nota come Rhoro. Akna é un mondo tutto sommato poco rilevante: piccolo, avvolto nelle tenebre della zona esterna del sistema di HD 143361, privo di vita autoctona. L'unica ragione che ha portato gli esseri umani a tentare di colonizzarlo sono gli oceani di metano e altri idrocarburi presenti sotto la sua superficie ghiacciata.
    Negli ultimi secoli, difatti, sono state approntate alcune stazioni di estrazione di fortuna, che consentono di ottenere idrocarburi a prezzi irrisori. Trattandosi dello spazio-di-nessuno la sicurezza di coloro che vi lavorano non é un punto particolarmente rilevante, e la richiesta di tecnici e manovali é ingentissima.
    La maggior parte degli abitanti di Akna non risiede sul pianeta, esclusi coloro che devono fisicamente lavorare all'interno degli impianti, ma su una moltitudine di stazioni spaziali più o meno raffazzonate che orbitano attorno al pianeta nano: la più grande e famosa é senz'altro la SS First Chance, nota per essere una sorta di porto franco dove si nascondono ricercati e reietti provenienti da ogni parte della Galassia, e che fanno tappa qui per scomparire dai radar prima di dirigersi verso altri mondi più grandi e con più opportunità. Questa stazione ospita ufficialmente diverse centinaia di persone (ma il numero reale é certamente maggiore) e offre una serie di servizi mirati sia a chi arriva dai mondi esterni che ai residenti: intrattenimento, compravendita, servizi di giurisprudenza e protezione, e molto altro ancora.

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    I rumori dell'attracco spezzano finalmente il suono monotono dei sistemi di sostentamento vitale della nave, lontani rintocchi metallici che per un orecchio allenato descrivono alla perfezione tutti i passaggi necessari a collegare il veicolo alla base First Chance.
    Gli altoparlanti della sala principale crepitano per un istante, recapitano un "Cominciamo con le procedura di attracco, Signore." e tacciono di nuovo. Il "signore" cui si riferiscono non si degna di rispondere, né di volgere lo sguardo verso la sorgente, seppur artificiale, del suono. No, i suoi occhi glaciali e impassibili sono puntati sui due individui che siedono (per quanto sia possibile sedersi a gravità zero) all'altro capo del tavolo: Anakleij Klemakov e Dysmo Dias, due rappresentati dei "Dust Badgers", uno dei reggimenti penali dell'Esercito Solare.
    "Forse non é necessario che ripeta i parametri di missione." la voce del Tenente Hiram Haggard non tradisce alcun sentimento a parte una certa misura di disgusto "Ma se due tipi come voi fossero in grado di seguire gli ordini normalmente non si troverebbero qua."
    I suoni metallici si intensificano, tanto da sovrapporsi alla voce di Haggard, che é costretto controvoglia ad alzare la voce.
    "Anakleij Klemakov e Dysmo Dias. Due rifiuti, due macchie scure sulla reputazione del nostro Esercito. Eppure anche i rifiuti possono avere una certa utilità. Possono essere riciclati. E' quello che accadrà qua, oggi."
    Il tenente estrae un telecomando dalla tuta da spaziale indossata in maniera impeccabile, dello stesso verde della divisa che indosserebbe normalmente, e alla pressione di un pulsante le manette elettroniche indossate dai due Badgers davanti a lui si aprono con uno schiocco secco, fluttuando via lentamente grazie all'assenza di peso.
    Anakleij Klemakov e Dysmo Dias
    "Come ben sapete, abbiamo appena attraccato alla SS First Chance, la stazione principale orbitante attorno ad Akna. Qua fanno scalo molti fuggiaschi, fuorilegge e indesiderabili vari, prima di dirigersi su Porphyrion o altri mondi altrettanto ameni. Difficilmente troverete un covo di feccia e di malvagità peggiore di questo. Due come voi dovrebbero passare inosservati."
    "Abbiamo saputo da fonti affidabili che Mishka Siegel, Colonnello rinnegato, si troverebbe qua. Non sappiamo se in gita di piacere, per affari o che altro, e ci interessa poco. Quello che ci interessa é che venga fatto fuori, in un modo o nell'altro. Non possiamo permetterci un attacco diretto in questa regione di spazio, non senza una quantità di perdite completamente irragionevoli rispetto a quanto otterremmo. Preparare una squadra di incursori richiede tempo, e non sappiamo per quanto Siegel rimarrà qui. La risposta più immediata... siete voi. Assassinate quel Siegel e... il vostro inferno personale sarà alleggerito in maniera sostanziosa."
    Il Tenente smette di parlare per qualche istante, il tempo di estrarre una foto da una tasca e poggiarla sul tavolo con noncuranza. Raffigura un uomo sulla cinquantina, con un occhio artificiale rosso (destro) e uno naturale azzurro (sinistro), una complessa rete di cicatrici sulla guancia destra, la barba incolta, i corti capelli scarmigliati e l'espressione corrucciata.
    "Normalmente si muove con una notevole quantità di guardie del corpo, ma qui non può farlo, causerebbe scompiglio e turberebbe il regolare svolgimento degli affari locali. La mano del Mostro dalle 21 Teste é troppo forte, ed é costretto a tenere un profilo basso. Lo stesso motivo per cui ci siete solo voi due qui con me."
    "Procedura di attracco completata, Signore!" i rintocchi metallici sono effettivamente cessati.
    "A breve potrete scendere e dedicarvi al vostro incarico. Non si tratta di una missione ufficiale, quindi non sono state definite regole d'ingaggio esplicite. Importa solo il risultato. Ma devo darvi un avvertimento..." Haggard solleva il telecomando di prima con aria minacciosa e ne sfiora appena un pulsante rosso.
    Quasi istantaneamente una sensazione di bruciore intenso si sprigiona dalla base della colonna vertebrale dei due sfortunati Badgers, irradiandosi fino alla base del collo e forzandoli per un attimo a serrare braccia e gambe mentre la loro vista si offusca di rosso.
    "Così lontani dalla Repubblica potrebbe venirvi qualche idea di darvela a gambe. Beh, non pensateci neppure. Abbiamo effettuato alcune modifiche ai vostri chip sottocutanei: possiamo sapere dove siete e ricevere dati sulle vostre attività. In più abbiamo predisposto una unità di backup, che vi guarderà le spalle e avrà la facoltà di eseguirvi in casi di attività sospette. Sono dei disperati anche loro, e hanno bisogno di tutti gli sconti di pena possibili " l'indice di Hiram indugia per un attimo sul telecomando, ma si trattiene.
    "E' un metodo di controllo infallibile? Ci sono state delle evasioni in passato? Quante persone hanno accesso a telecomandi come questo? Chissà. Non vi consiglio di provare a scoprirlo."
    "Ma sto perdendo fin troppo tempo. Desidero Siegel prima che... prima che termini il dannato giorno artificiale di questo posto ancora più dannato. Vi saranno consegnati degli equipaggiamenti adeguati all'incarico da svolgere e sarete accompagnati all'uscita. Ci sono domande?"
  6. .
    Master

    Silenzioso come si é avvicinato, Yarten si allontana di un paio di passi, rimettendo a posto l'arma senza dire una parola. Le parole di Niesmak hanno fatto il loro dovere sul compagno.
    Koziel, intanto, ascolta in silenzio, il capo chino e il resto del corpo eretto, rigido, le braccia dritte e immobili lungo i fianchi.
    Rimane così ancora per un po', anche dopo che Niesmak ha finito di parlare.
    "E' qui che... resterò." ripete con un filo di voce, alzando leggermente il capo, quanto gli basta per poter scrutare appena il volto dell'Utrachlen
    "Lei ha ragione. La mia proposta é stata... inopportuna."
    Le gambe di Wladen cedono lentamente, tremando, finché l'uomo non finisce seduto sul pavimento sudicio e polveroso.
    "Mi sento, allo stesso tempo... impotente, ma anche sollevato. In sintesi, un codardo della peggior specie." Wladen ridacchia in maniera nervosa "Tutto qua."
    Ancora qualche attimo di silenzio, qualche inspirazione rumorosa dal naso, poi un'ultima frase di commiato.
    "Va bene. Cercherò qualcosa sotto questo casino e mi terrò fuori dai guai. Poi cercherò una cantina. Vi ho fatto perdere fin troppo tempo. E... grazie per il vostro servizio. Buona fortuna là fuori."
    L'uomo esibisce una sorta di saluto militare con la mano destra portata alla fronte. Yarten mugugna qualcosa e retrocede fino alla porta, uscendo.

    Direi che visti i dialoghi, il contesto e la situazione del PNG, questo é un auto-pass :*o*:
6 replies since 28/11/2020
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